cocco fresco

1 Marzo 2011 0 Di Rosanna Prezioso

In Thailandia provo per la prima volta il massaggio thai. Tre ore di manipolazione di ogni mio più piccolo muscolo o nervetto sdraiata sull’erba all’ombra di enormi alberi in riva al mare. Se mi chiedessero di descrivere il paradisao terrestre lo dipingerei così, come un quadro di Gauguin ma senza la cupezza dovuta alla sua malattia.

Qui tutto è chiaro e luminoso. Sulla sabbia bianca lambita dall’acqua senza colore che solo al largo inizia a tingersi di turchese, l’unica cosa nera è un cucciolo di elefante che si diverte a farsi coccolare dai turisti mentre lui, immerso fino al collo, gioca con l’acqua. Il verde del prato che sconfina nella sabbia è chiarissimo pure lui, trapassato com’è dalla luce del sole. Anche le ampie foglie dei banani e delle palme di cocco sembrano viste attraverso la luce di un visore.

La signora tailandese che mi massaggia indossa un pareo dai grandi fiori. E pure io sono sdraiata su un pareo ricoperto di fiori di hibiscus gialli, rosa e rossi. Mentre continua il massaggio ascolto il discreto cinguettio degli uccelli, il quasi silenzioso sciabordio delle onde, qualche gridolino o risata in lontananza. Discreto e silenzioso è pure il venditore di cocco fresco: nulla a che vedere con gli strilloni che lo smerciano sulle nostre spiagge.

Finito il massaggio decido di assaggiarlo per la prima volta. In tanti me lo hanno decantato ma davvero non me l’aspettavo così. Il venditore prende da una grande cesta un cocco verde e con qualche colpo di macete lo libera di buona parte dell’involucro fibroso, quindi con un colpo secco ne taglia la calotta porgendomi il resto isieme con un cucchiaino che affondo nella polpa cremosa e gelatinosa. E’ fresca, leggera, appena dolce e sa di latte. In poche cucchiaiate svuoto il mio cocco e sarei pronta a farne fuori un altro. C’è un che di materno in queste grosse sfere verdi che cadono da sole dagli alberi quando sono troppo mature. Quasi mammelle vegetali offerte da Madre Natura ricolme di latte cagliato. Eppure è solo una noce, mi dico, cugina gigante di noci, nocciole, arachidi, pinoli, mandorle, pistacchi, noci di macadamia, anacardi e tutta la così detta frutta secca. Che adoro. Peccato che, come tutte le cose buone, facciano ingrassare.

(Dai racconti inediti “Viaggi e assaggi” di Rosanna Prezioso)