crema di zucca

24 Gennaio 2011 0 Di Rosanna Prezioso


In molti la conoscono solo per i famosi tortelli mantovani che, a causa del loro sapore dolciastro, possono risultare stucchevoli a certi palati non abituati. A me è successo così, senza contare le volte che mi ha delusa per la sua poca consistenza alla quale corrispondeva un altrettanto scarso sapore. Ma a rinconcigliarmi con questo vegetale così luminoso e coreografico fu il momento in cui “scoprii” (si fa per dire!) che unita alla cipolla la zucca acquistava maggior grinta e soprattutto perdeva quel sapore dolciastro che non mi seduceva per niente. Unendovi poi altri ingredienti classici delle minestre, come una o due patate a pezzi, un pezzetto di pancetta affumicata, una crosta di parmigiano, mi accorsi che ne veniva fuori un mix delizioso che passato al minipimer si trasformava in una crema semplice ma molto saporita.
LA RICETTA
Nella pentola a pressione soffriggere velocemente in poco olio d’oliva circa 1 kg di zucca tagliata a pezzi grossi, 2 cipolle bianche affettate, tre patate medie pure a pezzi e, prima che la cipolla imbiondisca, bagnare il tutto con un bicchiere di vino bianco. Lasciar evaporare, aggiungere acqua in modo da coprire abbondantemente le verdure, un dado per brodo, poco sale e pepe, un pizzico di cannella in polvere e uno di noce moscata grattugiata al momento. Facoltativo, per sapore in più, unire anche un pezzo di pancetta affumicata o due wurstel di marca e una crosta di parmigiano o di grana. Chiudere il coperchio e cuocere per mezz’ora dopo il fischio.
A cottura ultimata passare la minestra immergendovi il minipimer e servirla così com’è oppure “decorata” con un niente di cannella o un cucchiaino di parmigiano grattugiato o ancora una fettina di bacon fritta nel burro finché non diventa croccante.
LE VARIANTI
Una volta sperimentata la ricetta base ci si può sbizzarrire con le varianti aggiungendo due o tre carote a pezzi, un gambo di sedano, sempre a pezzi e, se piace, anche un pizzico abbondante di cumino. Per rendere la crema più vellutata la si può ammorbidire unendovi il contenuto di una confezione piccola di panna da cucina.

(Da “C’era una volta la minestra”, inedito di Rosanna Prezioso)