gulasch suppe

12 Ottobre 2011 2 Di Rosanna Prezioso

Celebre piatto ungherese che può essere realizzato in più varianti, con carne di manzo, di vitello o di maiale. Simile al nostro spezzatino, ha la caratteristica di essere brodoso, mentre quello triestino è più denso e generalmente completato dalle patate. Nella maniera ungherese non possono mancare glispätzli, gnocchetti di farina o semolino fatti apposta per il gulasch. In entrambi i casi, viste le dosi massicce di paprica che danno il tipico sapore al piatto, non si tratta certo di un cibo estivo. L’ideale è consumarlo in pieno inverno quando fischia la bora o per giorni cade silenziosa la neve sugli alberi spogli, sfrangiati di vischio della putza (pianura), ma ai primi freddi e dopo una caldissima estate si può fare un’eccezione e consolarsi con il “calore dell’est”.

La ricetta. Per 750 grammi di carne di manzo, preferibilmente muscolo, prevedere 500 g di cipolla da tritare finemente, magari servendovi del tritatutto per evitare di “piangere” troppo, più poco olio, pancetta o grasso di prosciutto pestati, un cucchiaio di paprica dolce, uno o due di quella piccante e, se non si fanno gli spätzli, 750 g di patate tagliate a pezzi grossi, poca acqua (deve solo coprire la carne) insaporita con mezzo dado. Dopo aver soffritto lentamente pancetta, cipolla e la carne tagliata in cubotti, aggiungere la paprica, l’acqua con il dado e un pizzico di sale. Lasciare cuocere per due ore circa (tre quarti d’ora in pentola a pressione) e mezz’ora prima di ultimare la cottura (15 minuti se si è scelto di usare la pentola a pressione) aggiungere le patate. Servire caldissimo, magari accompagnando con qualche fetta di polenta abbrustolita.
Se si vuole stare più vicini alla versione ungherese mantenere il sugo brodoso aggiungendo più acqua e tagliare la carne a dadi piccoli magari preferendo al manzo il muscolo di vitello o di vitellone. Il gulasch ungherese si mangia con il cucchiaio e i pezzetti di carne sono da considerarsi come i fagioli in una minestra di legumi.

(Dal Diario di ricette “Four Seasons” di Rosanna Prezioso)