piccola-grande città

2 Maggio 2011 0 Di Rosanna Prezioso

Nonostante la sua fama e il suo stile di vita metropolitano, Milano è tutt’altro che una grande città. Il vecchio centro, entro la cerchia di quelli che furono i Navigli, lo si può percorrere tutto in meno di un’ora di buon passo. Allargandosi fino a comprendere la zona entro il perimetro dei vecchi bastioni, con una bella biciclettata la si vede tutta. Al di là delle mura spagnole, di cui rimangono poche tracce ancora visibili, i vari quartieri si aprono a spicchio partendo dalla rispettiva porta e allargandosi via via verso la periferia. Si susseguono in ordine circolare come i petali di un fiore o, se si preferisce, come le alette di una girandola. Sono le zone dove in genere la gente risiede ma non vive. Perché le giornate le passa nei luoghi di lavoro e dunque nei rispettivi quartieri, e le sere, quando esce, si lascia trascinare, come accade nelle piccole città, dalla forza centripeta che coinvoglia tutti verso il centro con il suo inconfondibile punto di riferimento: il Duomo. Eppure luoghi di intrattenimento ne esistono anche altrove, sparsi in varie zone come i Navigli o Brera o Corso Garibaldi, ma il centro resta la calamita maggiore, soprattutto per i turisti, ormai sempre più numerosi come accade per ogni città d’arte italiana. Anche se qui si viene principalmente per lo shopping, poi si finisce in coda per vedere il Cenacolo.
Il bello di Milano è che possono passare anni, a volte una vita intera senza che capiti di incontrare per caso una persona conosciuta. A meno che non la si vada a cercare. È una cosa che può succedere perfino a chi abita nello stesso quartiere, figuriamoci a chi abita in zone diametralmente opposte. Tutto questo, oltre a regalare un grande senso di libertà, fa sì che quando, magari dopo anni, ci si incontri per caso tra amici o ex colleghi sul metro, a una mostra o al cinema, ci si faccia grandi feste se l’incontro è gradito, o ci si ignori completamente fingendo di non conoscersi se l’incontro è sgradito. Senza che nessuno se ne abbia a male.

(Da poesie e racconti “I love Milano” di Rosanna Prezioso)