psicotrucchi salva linea

3 Ottobre 2011 2 Di Rosanna Prezioso

Non si mangia solo con la bocca, ma anche col…cervello. Ecco perché può essere utile qualche trucchetto per “ingannarlo”. Prendere nota dei vari punti e all’occorrenza, conoscendo le proprie “debolezze”, crearsene di propri.

pesarsi tutte le mattine, a digiuno, e segnare il peso (senza barare!) su un diario o un calendario
non lasciarsi condizionare dall’ago della bilancia se dopo un giorno di digiuno segna lo stesso peso del giorno prima, né se il peso resta invariato anche dopo un giorno di abbuffata: l’organismo registra le calorie in più o in meno solo dopo averle assimilate perciò, soprattutto chi ha un metabolismo lento, cosa normale a partire da una ceerta età, deve attendere almeno un paio di giorni prima di capire cosa è successo
per strada, incrociando una cicciona (o un ciccione), guardarla bene e ripetersi: “non devo diventare così!”
per attivare il metabolismo, e quindi “bruciare” di più, muoversi per quanto è possibile: camminando, correndo, facendo i lavori di casa, innamorandosi, ballando (anche da soli), andando in bicicletta, facendo sport
tenersi il più possibile occupati con cose che interessano molto in modo da dimenticarsi del cibo, meglio se ad essere occupate sono anche le mani con lavori artigianali, giochi, riprese fotografiche, strumenti musicali
se non ci sono problemi di insonnia o altre controindicazioni, concedersi qualche caffè o tè in più: la caffeina scioglie i grassi e il tè ha un forte effetto diuretico, quindi fa sentire meno gonfi
a tavola ridurre gradualmente il formato dei piatti, e non solo di quelli, anche tazze, tazzine e ciotole di minori dimensioni abituano gradualmente a ridimensionare le porzioni dei pasti
se ci si cucina i pasti da sé, limitarsi sempre alle dosi di una porzione, si evita così di cadere in tentazione addentando anche il surplus pensato per i giorni successivi
se nonostante tutto rimangono degli avanzi (per esempio dopo una cena organizzata per gli amici), mettere tutto quello che si può nel freezer e quello che non si può regalarlo agli ospiti improvvisando dei doggy-bags
vietarsi i dolci ma a titolo di consolazione ricorrere a qualche escamotage tipo un quadratino (uno solo!) di cioccolato fondente, un dessert di fine-pasto consistente in un piattino di ananas, arancia o mela tagliati a fettine velo insaporite con poche gocce di limoncello, uno yogurt magro alla frutta, una pallina (non di più!) di gelato a scelta (preferibilmente alla frutta)
bere più acqua possibile prima, durante e dopo i pasti: non sembra ma “sazia”
concedersi sempre un pasto completo con primo, secondo, contorno e frutta pur mantenendo le porzioni al minimo; la varietà dei piatti regalerà un maggior senso di sazietà
non tenere mai in casa dolci, caramelle, cioccolato, crakers, slatini o appetizer tipo noccioline, anacardi, pistacchi ma confezionarsi i propri smorzafame e tenerli sempre a portata di mano nel frigo. Ideali fiammiferi di carota, sedano, finocchio e d’estate bastoncini di cetriolo, strisce di peperone, foglie di lattuga.
sostituire il più possibile la pasta con il riso basmati, che contiene meno amido, o con la pasta di riso, e al posto del pane caldo di forno, gallette di riso o pane carasau

(Da “La gola e la linea”, inedito di Rosanna Prezioso)