profumi: trova il tuo stile

28 Febbraio 2011 0 Di Rosanna Prezioso

Profumi “verdi”. Da sinistra. Eau de Lierre di Diptyque. Bambou di Roger&Gallet. Fou d’Absinthe de L’Artisan Parfumeur. Acqua di Colonia “Ottone” di Officina Profumo S. Maria Novella. Aqua Allegoria “Tutti Kiwi” di Guerlain.

Qui una descrizione delle “categorie olfattive” attualmente più diffuse in area fragranze. In pratica una miniguida per saper distinguere meglio tra i vari aromi e scegliere quelli più congeniali al proprio tipo di pelle e al proprio stile.

ODORI URBANI
vinile
mora
asfalto
rosa damascena
muschio quercino
vetiver

Solo con le molecole di sintesi si riescono a ottenere odori peculiari come quello dell’asfalto o della plastica, della terra bagnata o dell’aria dopo un temporale. Ma poiché le note di sintesi hanno il difetto di essere troppo statiche, il risultato migliore lo si ottiene unendole ad altre naturali come l’erba Vetiveria zizanoides, detta vetiver, o il muschio quercino, lichene che cresce solo sulla corteccia della quercia e dà un aroma che in qualche modo ricorda l’acqua. La composizione richiede molto tatto e esperienza: il profumiere può scegliere tra oltre duemila materie prime di sintesi contro un numero ben più limitato di essenze naturali. Hanno un non so che di metropolitano molte creazioni di Donna Karan N.Y.

ODORI ESOTICI
patchouli
legno di sandalo
tè verde
zenzero
ambra grigia
ylang ylang

La struttura di un profumo è sempre a forma piramidale (anche se c’è chi ne sta sperimentando una orizzontale). Le note poste alla base (note di fondo) sono le più intense e tenaci perché deputate a garantire la durata del profumo sulla pelle. Ed è in questa posizione che si ritrovano maggiormente le note esotiche. A dominare è il legno di sandalo, dall’odore afrodisiaco ma anche calmante. Il migliore proviene da una regione dell’India meridionale. A introdurlo in occidente fu Marco Polo che lo importò a Venezia nel 1295. L’ambra grigia è una materia di origine animale che viene rilasciata spontaneamente dai capodogli maschi lungo le correnti marine. Il patchouli è uno degli odori più intensi ricavati dalle piante. Originariamente veniva usato come antitarme per proteggere gli scialli di cachemere indiani. Tra i classici d’aroma orientale, il celebre Shalimar di Guerlain, Envy di Gucci, Coco di Chanel e l’evergreen Opium di Yves Saint-Laurent.

ODORI ROMANTICI
rosa
gelsomino
mughetto
violetta
lillà
magnolia

La stragrande maggioranza dei profumi femminili si compone intorno a un cuore di aromi fioriti. Ma non da tutti i fiori è possibile estrarre il prezioso jus. Fanno infatti eccezione: giglio, fresia, biancospino, violetta, tulipano, gardenia, orchidea, lillà e mughetto. In questi casi si sopperisce ricorrendo a dei surrogati. L’odore del lillà, ad esempio, è ottenuto dal terpineolo, che in natura si trova nelle essenze di bergamotto e di geranio. Quello di violetta viene estratto dalle foglie della pianta e ulteriormente aiutato dal citral, che si trova nell’olio di citronella.
Tra gli aromi fioriti si distinguono i Soliflores, che privilegiano un unico fiore. Tra i mughetti celebre Le muguet du bonheur di Caron (1952) oltre all’amatissimo Diorissimo di Christian Dior (1956). La prima violetta italiana è la Violetta di Parma (1870); la più profumata, quella di Penhaligon’s.
Per dare maggiore enfasi e modernità a un profumo fiorito oggi si tende a completarlo con una nota fruttata, spesso alla pesca, come già in Trésor di Lancôme.

ODORI MASCHILI
tabacco
vetiver
rosmarino
bergamotto
basilico
legno di cedro

È il 1725 quando Johann Farina di Colonia crea l’Acqua di Colonia, mix di agrumi e odori erbacei, maschili e stimolanti, cui faranno in seguito riferimento molte composizioni per l’uomo. Per quelle che amano profumarsi “al maschile” oggi esiste la gamma sempre più ampia degli unisex dove si incontrano note profonde di legni e balsami (alla base) e note acute di cedro, menta, basilico (nella testa). Nel cuore non manca mai una lieve nota fiorita. Su questa armonia giocano anche le eaux de cologne e alcune eaux fraiches, versione light della fragranza madre. Nel frattempo molti profumi for men si vanno ammorbidendo per l’impiego più disinvolto di note fiorite.

ODORI RILASSANTI
lavanda
salvia
legno di cedro
legno di sandalo
aghi di pino
camomilla

È dimostrato che l’aroma di alcune piante come la lavanda, la salvia, la camomilla, il tiglio o l’ylang-ylang, detto anche il gelsomino dei poveri, influiscono sull’umore con un effetto calmante e anti-stress. Questa proprietà è racchiusa soprattutto nell’olio essenziale della pianta che generalmente viene estratto mediante un processo di distillazione a vapore. L’operazione, particolarmente con i fiori, è molto delicata perché il calore può rovinare o decomporre i petali. Nella composizione del profumo si cerca di trovare un equilibrio tra le note molto volatili, per esempio quelle della lavanda e degli aghi di pino, e quelle più tenaci (legno di cedro e camomilla), senza alterare il tema di fondo della fragranza. Tra i successi di questa categoria, Profumo di Benessere di Collistar. Peculiare e piacevolissimo, Eau Lente di Diptyque (2006).

ODORI STIMOLANTI
menta
ginepro
coriandolo
bergamotto
limetta
cardamomo

Premete l’unghia sulla buccia di un’arancia e vi troverete la presenza di un olio essenziale. L’essenza profumata di una pianta può trovarsi anche nelle foglie, nel fusto, nei semi o nelle radici, come accade per l’iris. Con la fotografia kirliana, una tecnica che permette di ottenere immagini tramite l’elettricità, si è potuto visualizzare il campo di energia di sostanze organiche come gli oli essenziali. La loro forza vitale è un impulso che si può trovare solo negli organismi viventi. Ecco perché quando si è stanchi o giù di tono può essere utile lasciarsi avvolgere da queste essenze capaci di trasmettere energia. Hanno un’azione stimolante quasi tutte le note di punta: gli agrumi, le note verdi come la menta e la limetta, quelle speziate come il ginepro, il coriandolo, il pepe e il chiodo di garofano. Da tenere presente, Acqua di Parma, Acqua di Portofino, Mandarino e Cedro di Principe di Sicilia.

ODORI EROTICI
tuberosa
gelsomino
fava tonka
legno di sandalo
fiore d’arancio
passion fruit

Non lo si crederebbe, ma dietro la loro aria innocente fiori bianchi come la tuberosa, il gelsomino e i fiori d’arancio nascondono una marcata azione narcotica, una sorta di incantesimo che porta all’arrendevolezza, premessa di qualsiasi innamoramento. Responsabile di questa magia è l’indolo, un elemento che si trova anche nelle feci umane. Ed è proprio questa sfumatura putrido-dolce, presente anche nel lillà e in altri fiori, a determinarne il potere afrodisiaco. Fava tonka, legno di sandalo e frutto della passione non fanno che esaltare ulteriormente queste proprietà prolungando la durata del profumo.
Ma oltre alle note di fondo, responsabile della tenacia di un profumo è anche il suo grado di concentrazione. Si stima che un’acqua di colonia si mantenga percettibile per due ore, un’eau de toilette per due-quattro ore, una eau de parfum e un parfum per quattro-sei ore. Se un profumo è ben “costruito” dovrebbe lasciare qualche traccia anche il giorno dopo.

ODORI MISTICI
pepe nero
incenso
muschio bianco
mirra
cardamomo
giglio

Impiegano sostanze quasi esclusivamente naturali, offrono profumazioni fuori dagli schemi e inducono alla calma. Forse sta qui il segreto del recente successo dei cosiddetti “odori mistici”. Con una base di incenso e mirra, due gommoresine dall’azione fissante e ipnotica che si estraggono incidendo la corteccia degli arbusti, si giovano di fiori come la rosa, la lavanda e il giglio, o di spezie come il pepe nero e il cardamomo per conferire leggerezza e personalità alla composizione. È noto il potere degli odori, che grazie all’epitelio olfattivo che ricopre la parte superiore delle fosse nasali, arrivano a colpire direttamente il cervello. Questo ha fatto sì che fin dai tempi antichi incenso e mirra venissero abbondantemente impiegati in riti magici e religiosi per indurre stati di grazia, propensione alla meditazione o veri e propri effetti ipnotici. Si adagia su un fondo di mirra il mix di legni di rose, zafferano e sandalo bianco de L’ether de Iunx (2003) di Olivia Giacobetti, celebre lady delle fragranze, già creatrice per L’Artisan Parfumeur.

ODORI ACQUATICI
alghe
giglio di mare
iris d’acqua
giacinto
verbena
muschio quercino

Tra le sfide più temerarie affrontate dai maestri della parfumerie ci sono i profumi acquatici. Se gli animali possono percepire fino a diecimila odori. Un naso, vale a dire un compositore di profumi, può identificarne duemila. L’uomo annusa mediamente 16 volte al minuto. Ma quanti di noi si accorgono effettivamente di ciò che stanno annusando? A distinguere i vari odori percepiti, poniamo, durante una passeggiata invernale lungo la riva del mare, ci riescono solo i nasi allenati, che sanno dare un nome a ogni singola nota. Per i comuni mortali è difficile anche solo descrivere un odore complesso. Come concretizzare l’odore dell’acqua di per sé inodore? Ci si è riusciti ricorrendo al muschio di quercia, un lichene che una volta essiccato emana un aroma che ricorda la riva del mare, e non solo. Una sostanza di sintesi, il calone hélional, ha fornito l’odore della brezza marina mentre gigli, iris e altri fiori acquatici, più una manciata di alghe, hanno fatto il resto. Tra i classici del genere, L’Eau d’Issey di Yssey Miyake.

ODORI GOLOSI
cacao
vaniglia
cocco
caffé
zenzero
burro di karité

Stimolano olfatto e gusto, sono gli odori gourmand, successo degli ultimi anni. È noto che servono dai due ai cinque anni per mettere a punto un profumo, ma quanto vive? Mediamente tre anni. Dopo i cinque è considerato un grande successo e dopo i dieci diventa un classico. Ma ai pop-jus non si chiede tanto. Infatti si tratta di fagranze lanciate sull’onda di una moda effimera, a volte di un personaggio (atleta, attore, cantante) che ha acceso l’immaginazione collettiva. Queste creazioni sfruttano l’onda emotiva ma passano come meteore. È capitato a molti profumi bizzarri, al pomodoro, al cacao o ai ferormoni, nell’entusiasmo della scoperta di nuove note di sintesi. Tra i profumi delle star, l’unico a resistere per anni è stato Passion di Liz Taylor, con vendite che hanno superato i 65 milioni di dollari. Tuttavia l’onda dei “commestibili” sembra mantenere salde le sue posizioni. Preceduta da Angel di Thierry Mugler, continua alimentandosi di vaniglia (o meglio la sintetica vanillina), cognac, tè verde (al quale Bulgari ha dedicato una intera linea di profumi), caffè, miele, cacao. Per alleggerire il bouquet si attinge alla frutta o alla camomilla romana che offre una nota simile alla mela.

ODORI DI CAMPAGNA
fieno
origano
maggiorana
lavanda
artemisia
salvia

La cumarina è il primo prodotto di sintesi utilizzato in profumeria. Ottenuta dalle fave di tonka, venne messa a punto da Pekin nel lontano 1868. A lei si deve l’agreste profumo di fieno appena tagliato. Vent’anni dopo, abbinata a un cocktail di agrumi e lavanda, Guerlain la usa per realizzare Jicky, il primo profumo moderno.
Per rafforzare l’odore di campagna si impiegano note terrose come la radice di angelica e il ladano, che evocano l’odore del terreno appena vangato. Le note erbacee di punta (lavanda, maggiorana, origano, rosmarino), offrono tutta la fragranza dell’orto. Alla base,

Tre eau de printemps del celebre Paris di Yves Saint Laurent. Da sinistra. Jardins Romantiques, Roses des Vergers, Pont des Amours.

Tre celebri eaux de Les Parfums de Rosine. Da sinistra. Clair Matin, recentissima creazione, La Rose Légère e Rose Praline, con un tocco di chocolat.

per conferire stabilità al bouquet, artemisia, lavanda e salvia. Da ricordare: Vent Vert di Balmain, Eau de Campagne di Sisley, Tendre Poison di Dior.