intervista a desirée rancatore

8 Aprile 2013 0 Di Rosanna Prezioso

«È deciso, studierai violino», aveva ordinato papà quando lei aveva solo otto anni. E Desirée aveva obbedito. Oltre al fatto che siamo a Palermo e le decisioni del capo famiglia non si discutono, era fuori di ogni dubbio che il destino della “bambina” dovesse essere nella musica. Con una mamma corista, un papà clarinettista, uno zio flautista e un nonno batterista e all’epoca (anni quaranta-cinquanta) già star molto richiesta nelle riviste di Totò e Macario, non rimanevano altre opzioni.

«In casa si respirava musica da mane a sera», racconta Desirée, «soprattutto classica, soprattutto l’opera».
Per quanti anni ha continuato con il violino, e come è avvenuto il passaggio al bel canto?
«Già da bambina mi divertivo a cantare dei brani anche se al Conservatorio studiavo violino e ho continuato per cinque anni. Poi, proprio al Conservatorio mi sono innamorata del bel canto ascoltando gli altri cantare. E a farmi da insegnante è stata la mamma».
Certo, a suo padre sarà dispiaciuto…
«In principio sì, visto che con il violino ero già molto avanti, ma poi, vedendo i risultati, si è dovuto ricredere e adesso è un mio fan».
C’è un’opera che ama più delle altre, che sente più vicina alle sue…corde?
«Per la verità le amo tutte. Ma, sì, mi piace molto Lakmé di Delibes. E poi La Traviata».
Che cosa fa per mantenere in forma la voce, ha qualche segreto?
«Come ho detto ho preso lezioni dalla mamma, ma anche da Margaret Baker, grande maestra che risiede a Roma. Studiando molto si impara a conoscere sempre meglio la propria voce e le sue potenzialità e a comportarsi di conseguenza. Ma la tecnica vocale non è altro che una ginnastica, non dissimile da quella praticata dai calciatori o dalle ballerine di danza classica. Esige disciplina e un esercizio quotidiano. Per dire, quando ci si prepara a una esibizione, un’ora al giorno di canto vero e proprio, non di più per non sforzare la voce, e fino a sei-sette ore per lo studio dello spartito, per memorizzare la musica e le parole».
Un bell’impegno. E quando riesce a rilassarsi?
«Quando canto. Anche perché proprio quando canto mi sento davvero me stessa».
E quando deve andare in scena, immagino che una certa tensione ci sarà. Per non dire della fatica fisica di recitare e cantare per ore. Come ci si difende?
«Durante lo spettacolo bevo della Coca Cola molto fredda. Di giorno cerco di mangiare leggero, cibi in bianco per lo più, e riposo la voce restandomene in silenzio. Faccio solo venti minuti di studio al mattino, e venti la sera, prima di andare a teatro».
Si può cantare anche quando si è tristi?
«Guardi, ho dovuto cantare il giorno stesso della morte della mia più cara amica. E nonostante la grande tristezza nel cuore ce l’ho fatta. Certo, costa più fatica».
Se dovesse dire qual è la chiave del suo successo?
«Direi senz’altro la fortuna di avere una madre perfezionista».
(Intervista di Rosanna Prezioso)

LA SCHEDA
Dopo aver trasformato in realtà il sogno di cantare in scena nel ruolo di Violetta Valery (La Traviata) a gennaio all’Opéra di Montecarlo, il 19 marzo scorso Desirée Rancatore ha ricevuto il Premio alla Carriera del Circolo della Lirica di Padova, un riconoscimento agli oltre 15 anni di carriera del soprano siciliano. Nonostante la giovane età, Rancatore è già una star del mondo dell’opera, riconosciuta a livello internazionale per il virtuosismo del suo canto basato su una solida tecnica e a un assoluto dominio della coloratura e dei sovracuti. Il soprano, che ha inaugurato l’anno partecipando per la seconda volta al prestigioso Concerto di Capodanno della Fenice di Venezia, debuttò a soli 19 anni al Festival di Salisburgo, cominciando una carriera che l’ha portata a cantare nei più importanti teatri e festival della lirica.
Nel 2013, anno in cui si celebra il bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi, Desirée canterà in varie rappresentazioni di Rigoletto. Considerata la migliore Gilda della sua generazione, la aspettano in questo ruolo in teatri come il Verdi di Salerno (aprile), il Massimo di Palermo (maggio), il San Carlo di Napoli (maggio) e al Barbican Centre di Londra (con la London Symphony in versione concerto a settembre). Inoltre tornerá con la sua adorata Traviata a Madrid (Festival de El Escorial, luglio) e a San Sebastián (Quincena Musical Donostiarra, agosto). La nuova stagione si aprirà invece con quattro concerti verdiani al Gran Teatre del Liceu di Barcellona (settembre e ottobre). L’unica parentesi donizettiana sarà al Teatro Regio di Torino in giugno, con la sua eccezionale Adina de L’elisir d’amore.
Info: www.desireerancatore.com