il grasso ti fa bella

24 Febbraio 2014 0 Di Rosanna Prezioso

È recente la scoperta che il grasso, quello di cui tutti vorremmo liberarci per apparire più magri e più belli, non è un semplice “deposito di energia” ma contiene sostanze preziose: fattori di crescita, minerali, cellule staminali. In seguito a questa scoperta nel 1998 il dottor Sydeny R. Coleman, chirurgo di New York City, concepì una tecnica di manipolazione del tessuto adiposo umano finalizzato al riempimento per fini estetici. La vera rivoluzione di questa tecnica sta nella realizzazione di un materiale, il tessuto adiposo autologo centrifugato, che permane nel tempo nell’area ricevente. Questa metodica, inizialmente destinata al solo trattamento delle rughe del viso, si è velocemente estesa a molti campi della chirurgia plastica e anche di altre discipline mediche e chirurgiche, come la terapia del dolore post-chemio o in conseguenza di cictrici e lesioni dei nervi. Pare infatti che l’autotrapianto di grasso corporeo abbia un effetto anti-dolorifico e riparatore.
Nel campo della chirurgia plastica a suscitare il maggior interesse sono state le cellule staminali che, com’è noto, sono cellule “versatili” in grado di riprodursi tali e quali quelle della zona corporea in cui le si inserisce. Si è notato infatti che intervenendo con un trapianto di grasso in zone del viso, del collo o delle mani in cui la pelle risultava segnata da rughe, cedimenti o discromie dovute all’età, si otteneva un evidente effetto anti-aging. Le cellule staminali contenute nel grasso andavano infatti a stimolare i fibroplasti, responsabili della produzione di collagene, la sostanza che regala al viso il turgore e la levigatezza della giovinezza, facendo fare alla pelle un viaggio a ritroso nel tempo.
Il dottor Maurizio Vignoli, chirurgo plastico di chiara fama, ha fatto presto sua questa nuova tecnica che esige provata esperienza medica e chirurgica e massimo rigore scientifico, regalando nuova giovinezza senza ricorrere al bisturi.

Dottor Vignoli, qual è la differenza tra questa nuova tecnica di “riempimento” e il già noto lipofilling?
«Con il lipofilling si vanno a colmare le depressioni cutanee come pieghe e rughe. In pratica si usa il grasso alla stregua di un riempitivo come un tempo si faceva con il collagene o più recentemente con l’acido ialuronico. Mentre in questa tecnica, grazie all’unione del grasso corporeo centrifugato con il sangue purificato, si ottiene un riempitivo attivo, in grado di rigenerare la pelle nelle zone in cui viene applicato dando la sveglia ai fibroplasti che riprendono a lavorare autoriparandosi. Di conseguenza oltre che sulle rughe l’impianto ha effetti benefici sulle discromie (macchie) e altre anomalie della pelle insorgenti con l’età e, soprattutto, non viene assorbito o metabolizzato dall’epidermide nel giro di qualche mese».
Quali sono i vantaggi rispetto ad altri trattamenti come le “punturine” di acido ialuronico o di collagene?
«Innanzi tutto la sicurezza. Usando il grasso della stessa persona che si va a trattare si elimina automaticamente qualsiasi rischio di allergia o di incompatibilità, quindi non serve alcun test preliminare prima dell’impianto. Poi la durata nel tempo. Collagene e acido ialuronico, come pure il botulino, sono vissuti dall’organismo come corpi estranei e quindi vengono gradualmente metabolizzati fino all’eliminazione completa per cui dopo qualche mese il trattamento, per poterne godere i benefici, va rifatto. Qui invece parliamo di una vera e propria “cura della pelle” che grazie alle cellule staminali contenute nel grasso e alle piastrine contenute nel sangue riceve una “ricarica” di giovinezza».
Quali sono i punti o le zone di invecchiamento cutaneo che si correggono meglio con questo metodo?
«Direi senz’altro i solchi naso-labiali, tutta la zona dal contorno labbra comprese le piccole rughe verticali sopra il labbro superiore, i cedimenti della zona mento-mascella: questo metodo consente infatti di ottenere una migliore definizione dei contorni della parte inferiore del viso. E poi gli zigomi, in taluni casi anche le occhiaie e, bypassando il botulino, che è sempre un ottimo rimedio contro le rughe della fronte, si possono ottenere buoni risultati anche nella zona tempie e sopracciglia».
Quanto può durare nel tempo il risultato che si ottiene dopo un trapianto di grasso autogeno?
«Molto dipende dalla percentuale di cellule attive contenute nel grasso che si va a prelevare. Ma possiamo parlare di parecchi mesi se non di anni. All’inizio, infatti, si riceve un immediato turgore con ringiovanimento del viso ed appianamento delle rughe ma col tempo, grazie alla maggiore vitalità delle cellule, la pelle registra un netto miglioramento. Va detto, però, che salendo con l’età diminuisce in parte la percentuale di cellule staminali presenti nel grasso».
Come avviene l’intervento? È doloroso?
«Più che doloroso lo si può definire fastidioso. In genere, previa anestesia locale si preleva il grasso dall’addome, pochi ml, servendosi di una sottilissima cannula. Con una iniezione endovena si preleva dal braccio un po’ di sangue che poi si centrifuga per isolarne le piastrine, e lo si unisce al grasso corporeo. Si shakera il sangue purificato insieme con il grasso ottenendo una sostanza gelatinosa che si va a innestare, con un ago non tagliente, nelle zone da trattare. Questa fase, che può risultare un po’ fastidiosa, non lo è molto di più di un trattamento con punturine di acido ialuronico o di botulino».
Dopo quanto tempo dall’intervento si è di nuovo presentabili?

«Da subito a parte un po’ di gonfiore e di rossore sulle zone trattate. Sull’addome rimane un buchino che sparisce dopo qualche giorno e in genere dopo tre-quattro giorni il viso è perfetto, più liscio e compatto, ma occorre attendere un mese per vedere la pelle ringiovanita».
Esiste qualche rischio?

«Assolutamente nessuno. Per precauzione suggeriamo di assumere per tre giorni, a partire dall’intervento, una piccola dose di antibiotico, ma niente di più».
Quanto dura e quanto costa l’operazione?

«Tra prelievo e impianto in genere non si va oltre la mezz’ora anche se la preparazione del mix da iniettare, che deve essere fatta al momento, allunga un pochino i tempi. Il costo è di 500 euro a impianto, indipendentemente dal quantitativo di grasso che si va a inserire».

Dida: Nella foto il Dottor Maurizio Vignoli con il figlio Fabrizio Vignoli che gli fa da assistente.

Da sapere:
LIPOSTRUCTURE® = E’ una metodica chirurgica che consiste nel trapianto autologo di tessuto adiposo, previa purificazione, da una zona corporea donatrice a una zona corporea ricevente con ottimi indici di permanenza nel tempo e di ri-vascolarizzazione.
PLATELET RICH PLASMA (PRP) = E’ una metodica di tipo trasfusionale che consiste nell’ottenere da un prelievo di sangue un preparato di piastrine concentrate in un volume limitato di plasma da potere utilizzare nelle procedure chirurgiche di rigenerazione dei tessuti e guarigione delle ferite per la sua concentrazione di fattori di crescita e citochine.