il mio calendario

2 Aprile 2014 0 Di Rosanna Prezioso

Mi sono chiesta: ma servono ancora i calendari? o l’incalzare delle nuove tecnologie li ha resi inutili? Personalmente quei brutti e grandi calendari appesi al muro non mi sono mai piaciuti, anzi mi hanno sempre dato un bel po’ fastidio. E ancora più fastidio mi hanno dato quelli pretenziosi, illustrati per dare lustro a una griffe dal fotografo di grido del momento e spacciati per “pezzi da collezione”. Ma dico, come si fa a collezionare calendari! Come si fa a collezionare il tempo!
Il tempo è uno spazio vuoto che non significa nulla. Sta a noi riempirlo per farlo diventare altro, e allora sì che il tempo trascorso o da trascorere prende forma, assume significati che per noi diventano importanti. Ma in ogni caso, come per i diari o per le agende, vale la regola della riservatezza. Il tempo, almeno quello che ci resta dopo aver ottemperato agli obblighi quotidiani, dobbiamo essere padroni di spenderlo come ci piace. Quindi se il calendario rimane in vista, per esempio sul tavolo dell’ufficio, e si vogliono evidenziare alcune date per noi importanti, ci si può prendere la briga di inventare piccoli simboli o mezze parole che per gli altri non vogliono dire nulla mentre noi le sappiamo leggere molto bene.
Dicevo che non ho mai amato i calendari, poi me ne hanno regalati di talmente piccoli e anonimi che sul tavolo da lavoro appena si notavano, e così ho cominciato a ricorrervi. Per segnare arrivi o partenze, il peso quotidiano nei periodi di dieta, qualche compleanno o festa particolare o gli appuntamenti dal parrucchiere o le date del lavaggio dei divani o delle tende di casa, o ancora le scadenze dell’assicurazione, delle tasse e via dicendo. In breve il calendarietto è diventato per me un accessorio indispensabile, come o più dell’agenda per il vantaggio di offrirmi una visione immediata e globale del mese in corso e, volendo, di tutto l’anno. Così ho deciso lì per lì di crearmene uno tutto mio, molto piccolo, dedicandolo al blog CITYCOOL CITYMOOD e illustrandolo con alcuni miei disegni che mi piacciono più di altri.
Per l’impostazione grafica devo ringraziare la mia grande amica art director Rossella Ferrario con la quale ho lavorato spesso e bene a volte per mesi, altre per anni, mettendo sempre a punto in tempi record ottimi progetti. (r.p.)