l’arte del riciclo

18 Gennaio 2014 0 Di Rosanna Prezioso

Le statistiche ci dicono che anno dopo anno quantità industriali di cibo finiscono in pattumiera. Sorge il dubbio che la maggior parte di questi sprechi arrivi da ristoranti, alberghi, mense e negozi alimentari. Il pane, ad esempio, deve essere fresco di giornata altrimenti per legge va buttato! E pensare a quante ricette della ammiratissima cucina italiana si basano proprio sull’utilizzo del pane raffermo. Per non dire del resto. Nel nostro piccolo almeno noi casalinghi possiamo fare qualcosa di buono, alla lettera, per salvare, riciclandolo, quello che esonda dalla tavola imbandita, soprattutto la ricca tavola delle feste comandate.
Il pane. Innanzi tutto ricordarsi che si conserva benissimo del freezer. Poi, la cosa più semplice, facendolo a pezzi e tritandolo in un qualsiasi tritatutto ci si risparmia di comperare il pangrattato per le cotolette o altro. Il pane raffermo, una volta ammorbidito nel latte, è poi la base di ogni polpetta che si rispetti, ma è fondamentale anche per dare corpo a certe zuppe rustiche come quella di ceci o, perché no?, di pesce o molluschi. Senza contare torte di pane, knödel o canederli, pancotti o “panade” di cui sono pieni i ricettari della cucina regionale nostrana.
Le carni. Tutti gli avanzi di carne, dal bollito al tacchino arrosto, possono finire nel tritatutto per essere trasformati in appetitose polpette. Se poi sono troppe le si può sempre conservare nel freezer dove si mantengono perfette. Gradito finger food, le polpette possono diventare ancora più gustose se servite con salsa verde, ketchup o maionese. Tenere presente che tutte le carni in umido, compreso il ragù di carne macinata, si conservano molto bene nel freezer.
Il pesce. Come le carni, qualsiasi tipo di pesce, crostaceo o mollusco può essere trasformato in polpette o, meglio, in crocchette. Ovviamente vanno eliminate accuratamente tutte le spime prima di tritarne la polpa. Al posto del pane raffermo è preferibile usare qualche patata lessata e schiacciata e, una volta formate delle palline, avvolgerle nel pangrattato al posto della farina.
Il vino. Se dopo un pranzo avanza del vino già aperto e si è astemi, prima che diventi aceto lo si può usare in cucina per preparare pollo o pere al vino, per profumare risotti, brasati, pesci al forno, spaghetti alle vongole e così via.
Le patate. Sia lessate che in umido non amano il gelo, perciò meglio riciclarle in altre pietanze. Quelle arrosto possono finire nel mix per preparare saporite polpette, quelle bollite offrono lo spunto per preparare gustosi tortini, da saltare in padella, con o senza cipolla. La purea di patate, con l’aggiunta di uova e parmigiano grattugiato, può regalare eccezionali soufflé.
Le verdure. Quelle cotte vanno tranquillamente in freezer per essere consumate poi, quando se ne avrà voglia. Meglio dividerle in piccoli o medi contenutori per avere a disposizione più dosi, grandi o piccole. Le basse temperature non ne alterano né il gusto né la consistenza, basta lasciarle riprendere a temperatura ambiente o metterle per qualche minuto nel forno a microonde.
Cereali e legumi. Gli avanzi di riso, pasta, orzo, polenta, possono essere riciclati in appetitosi “tortini” (vedi riso al salto e torta di polenta) o in frittate. Legumi come lenticchie, ceci, piselli secchi e fagioli, schiacciati o passati possono diventare squisite creme oppure entrare nella confezione di golose polpettine o crocchette (vedi polpette di lenticchie).
Le zuppe. Tutte le minestre di verdura e anche il brodo di carne si mantengono intatte nel freezer, a patto che non ci siano patate intere o a pezzi che una volta sgelate possono risultare stranamente spugnose. Per ovviare all’inconveniente basta trasformare la minestra in crema servendosi del minipimer.
L’insalata. Prima che marcisca o, se ci si serve di quella in busta, che arrivi alla scadenza, la si può “salvare” sia impiegandola nelle zuppe di verdura o per farne dei soffritti insieme con altre verdure e salsa di soia per condire riso nero o integrale o basmati. La rucola entra perfettamente nelle frittate, con il radicchio rosso si confezonano ottimi risotti.
Gli aromi. Basilico, sedano, prezzemolo, alloro, salvia, rosmarino e altre erbe aromatiche si conservano bene nel freezer, basta metterle in sacchetti di platica per alimenti ben chiusi.
I formaggi. Soprattutto quelli freschi, come il quartirolo, la feta o la crescenza, onde evitare che a lungo andare anche se tenuti nel frigo sviluppino la muffa, li si può mettere in una ciotola di vetro ricoperti di paprica e olio d’oliva. Ovviamente vanno sempre tenuti nel frigo.
Le uova. Quelle intere si conservano molto più a lungo se sode, da consumarsi poi nelle insalate o per preparare manicaretti vari in cucina, ad esempio lo sformato di tonno o il polpettone. Le chiare d’uovo che avanzano dopo aver preparato dolci che richiedono solo i rossi, come lo zabaione o il tiramisù, possono essere impiegate o per dolci che, al contrario, si fanno solo con i bianchi come les îles flottantes, le visitandines oppure le meringhe, o per legare polpette o altri impasti in cucina. Naturalmente prima che le uova scadano si fa sempre in tempo a preparare una bella frittata, magari con aggiunta di verdure se proprio non piace la cipolla.