farinata di ceci

17 Aprile 2015 0 Di Rosanna Prezioso

20150412_142220_resized20150412_015409_resized 20150412_020100_resized20150412_134232_resized20150501_185707_resizedUn altro regalo che ci arriva dalla creativa Liguria: la farinata di ceci. Leccornia che ormai si può preparare e gustare tutto l’anno senza problemi dato che la farina di ceci è ormai in vendita anche nei supermercati.
Ingredienti: 300 g di farina di ceci, 900 g d’acqua, mezzo bicchiere di olio d’oliva extravergine, sale q.b. e una spolverata di pepe macinato al momento.
In una zuppiera capiente diluire la farina nell’acqua senza lasciare grumi e fare riposare la pastella a temperatura ambiente per almeno 4 ore ma non oltre le 10 ore. Riprendere la pastella, aggiungere l’olio, il sale, un po’ di pepe e travasarla in una teglia rotonda di 40 cm di diametro o quadrata di 35 cm per lato. Se non si dispone di teglie così grandi anche due teglie rettangolari vanno bene. Prima di versarvi la pastella ricordarsi di oliarle accuratamente sia sul fondo che sui lati. Infornare a 220°C per circa mezz’ora e poi, dopo avere spento il forno e acceso il grill, spostare le teglie sul ripiano più alto e lasciarvele con il forno aperto per altri 10 minuti finché la farinata non avrà assunto un bel colore tostato. Servirla tagliata a quadrotti dopo avere aggiunto, se serve, una spolverata di sale e di pepe.
La farinata va gustata calda o tiepida, da sola o insieme con salumi, verdure, formaggi. Lega bene anche con i20150315_153528_resizedl pesce, soprattutto fritto, ma può diventare quasi un dolce se irrorata di sciroppo d’acero.
NOTA AGGIUNTA. Una “quasi farinata” la si può fare anche senza usare il forno. Si lessano bene i ceci in pentola a pressione, si scolano e si tritano riducendoli in crema con il minipimer, quindi si passa la crema in una padella antiaderente ben oliata, si condisce con  sale e pepe e si continua a girare la farinata con una spatola di legno fino a che non si sarà assottigliata assumendo un colore dorato. In pratica il procedimento è analogo a quello usato per  il riso o le patate al salto. 

(Da “La gola e la linea”, inedito di Rosanna Prezioso)