quando a modane c’era il far west

quando a modane c’era il far west

27 Giugno 2016 0 Di Rosanna Prezioso

dipinto bargiocatori di carte 20160618_172542 20160618_17171620160618_172130

Tracce dell’antico far west se ne trovano ancora in questa cittadina francese a mille metri di altitudine che accoglie i viaggiatori in uscita dal tunnel del Frejus. Un piccolo museo, il Muséobar, ne offre un assaggio gustoso con la riproduzione in formato ridotto di alcuni delle decine di caffè che rendevano particolarmente allegra la vita fra queste montagne.
In ogni caffè, meticolosamente ricostruito con i mobili dell’epoca, non manca neppure la pianola, in pratica l’antenata del juke box, e basta girare la manovella perché dall’antico strumento si sprigionino ancora a tutto volume le no20160618_172503te dei ballabili di allora. Ad ascoltarla verrebbe proprio voglia di mettersi a ballare qualche polka, mazurka o altra danza folk. L’epoca è quella della seconda metà dell’ottocento che vide la nascita del primo traforo delle Alpi, quello appunto del colle del Frejus. Un evento rivoluzionario che finì per rivoluzionare anche la pacifica Modane.
Fino allora territorio di pastori e contadini, con il traforo si vide invadere da una folla eterogenea e cosmopolita di commercianti, trafficanti, uomini d’affari e avventurieri che in pochi anni fece lievitare in maniera esponenziale il numero dei residenti. Fu l’epoca d’oro di Modane, già cominciata durante l’ardito lavoro di perforazione della montagna che prese il via nel 1857 per volontà di re Vittorio Emanuele II di Savoia.20160618_153107

 

20160618_153908CP Aurelien LE METAYER (55)Bouquetins dans le Massif des Encombres - CP Bruno PASDELOUPLungo 13.636 chilometri, il tunnel ferroviario diveniva così un passaggio strategico e preferenziale per gli scambi commerciali verso e dall’Oriente. La prima nazione a beneficiarne fu la Gran Bretagna che con il suo Commonwealth aveva molti interessi in India. Nel 1872 transitava infatti per la prima volta nel tunnel il treno Londra-Brindisi noto come “Valigia delle Indie”.opinel
Tutto questo fece sì che Modane divenisse non solo luogo di passaggio, ma anche di residenza, cosa che stimolò lo sviluppo sia dei luoghi di accoglienza sia dell’offerta gastronomica. Non è un caso che Modane abbia il suo dolce tipico, il pain de Modane, di cui nessuno conosce la vera ricetta a parte la pasticceria storica della città. Si tratta di una sorta di strudel fatto con pasta brioche e farcito con marmellata di melone e pezzetti di buccia d’arancia candita. Squisito.
Altro polo d’attrazione della zona sono i Forti dell’Esseillon, nome derivato probabilmente da scala, échelle in francese, che si raggiungono comodamente in macchina risalendo verso l’alta valle della Maurienne. Inaugurati nel 1829, vennero fatti edificare dai Savoia per impedire il passaggio dell’esercito francese verso il Piemonte attraverso l’antica strada del Moncenisio. Infatti portano i nomi dei membri della famiglia reale e di Casa Savoia: Maria Teresa, Vittorio Emanuele, Carlo Felice, Maria Cristina e Carlo Alberto.
Zona mineraria ricca di ferro già nota e sfruttata dai romani, la Maurienne ha visto nascere anche il celebre Opinel, dal nome del suo inventore, il coltellino da tasca a serramanico forse più ambito al mondo. (r.p.)

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