a proposito di dieta dissociata

a proposito di dieta dissociata

14 Giugno 2017 0 Di Rosanna Prezioso

Per dimagrire bisogna provarci. Se si vuole davvero perdere qualche chilo di troppo, occorre prima di tutto avere il coraggio di cambiare un pochino le proprie abitudini, cosa meno difficile di quanto si pensi.
Si tratta soltanto di avere un minimo di pazienza all’inizio, quanto basta per rieducare il proprio stomaco, abituato ad avere di più, ad accettare di avere di meno, e senza protestare. Perché, bisogna fargli “capire” che è così che abbiamo deciso, che gli piaccia oppure no.

Una volta che lo stomaco, mettendo da parte l’ingordigia, avrà fatto l’abitudine alle porzioni più piccole, e tutto il fisico ne avrà tratto giovamento in leggerezza e benessere, la smetterà una buona volta di “lamentarsi” accusando immaginari “morsi della fame”. A tutto col tempo ci si abitua, e lo stomaco non fa eccezione. Il punto è: quanto e come si deve mangiare di meno per vedere l’ago della bilancia scendere di qualche etto?

Qui ognuno deve saper diventare il dietologo di se stesso. Vale a dire che deve stabilire: a) quanto o cosa può mangiare senza acquistare un grammo di peso in più; b) quanto o cosa “non” deve mangiare per cominciare a perdere qualche etto.
Insomma, ciascuno deve fare i conti con il proprio metabolismo e il proprio stile di vita, senza guardare con invidia a quelli che si abbuffano dalla mattina alla sera rimanendo perennemente magri. Stabilito ciò, si scelgono i cibi più adatti, senza però dimenticare di accontentare anche il palato. Un palato soddisfatto, infatti, “si sazia” prima, mentre un palato frustrato continuerà a chiedere altro cibo per raggiungere quella soddisfazione che ancora non ha ottenuto.

A grandi linee, il concetto di fondo della dieta dissociata era che non si dovevano mai abbinare carboidrati e proteine nello stesso pasto, mentre la verdura andava bene sia con le proteine che con i carboidrati. La frutta era meglio consumarla fuori dai pasti, come snack, oppure poteva sostituire un pasto, per esempio quello di mezzogiorno. Ovviamente  sempre senza perdere di vista quantità e condimenti.

In questo blog, sono tante le ricette ideonee suggerite. Come i piatti unici di pasta (mai più di 50 grammi), da sostituire in eguale misura con riso basmati o integrale, quinoa, couscous, pasta di farina di grano saraceno, e da abbinare a verdure cotte a scelta. Il tutto condito con poco olio (massimo un cucchiaino) e poco sale.
Da alternare con piatti di proteine (pesci o carni bianche alla griglia), senza sforare i 150 grammi a porzione per il pesce e i 100 grammi per la carne. Come contorno sempre verdura a scelta, cotta o cruda, condita con un cucchiaino d’olio.

Da evitare sughi e intingoli di qualsiasi tipo, che oltre ad essere dispensatori di calorie, invitano a usare pane o simili, cioè carboidrati in più che, insieme ai dolci (biscotti, torte, cioccolato) andrebbero momentaneamente messi da parte.  Pollice verso anche per le salse come maionese e ketchup.
Cosa bere? Molta acqua naturale, almeno un litro, un litro e mezzo al giorno, e zero alcolici o bevande dolci. Senza negarsi uno o due caffé o tè al giorno, ovviamente senza zucchero. Quanche “strappo di stagione”? Solo per un gelatino o una granita di frutta, ma non tutti i giorni, e spremute di arancia, pompelmo o limone preparate al momento. (r.p.)