le diete “su misura”

8 Dicembre 2010 0 Di Rosanna Prezioso

Per anni ho sentito ripetere dai dietologi più noti che ogni dieta doveva essere assolutamente personalizzata, vale a dire studiata su misura caso per caso. Motivo per cui si rifiutavano categoricamente di dare diete generiche. Credo che questo atteggiamento abbia fatto più obesi di tante campagne pubblicitarie di gelati, snack e patatine fritte. Infatti se è vero che ognuno ha le proprie preferenze a tavola, è anche vero che il computo delle calorie è uguale per tutti. Perché, allora, non spiegare che l’unica strada per perdere peso richiede un drastico taglio alle calorie ingerite indicando gli alimenti più “pericolosi” come grassi e zuccheri?

Non bisogna mai credere a chi dice “non mangio niente eppure ingrasso lo stesso”. Dietro a quel “niente” di solito si celano snack come brioche, cornetti, manciate di anacardi e mandorle salate, megagelati e tavolette di cioccolato, olive sott’olio e bibite zuccherine o, peggio, beveroni alcolici. Senza contare le abbuffate di frutta di stagione (uva, pesche, fichi) o esotica (mango, cocco, banane) ritenuta sana e “dimagrante”. Anche se non ci si siede a tavola per mangiare un primo e un secondo non si lesinano le calorie che, di stuzzichino in stuzzichino, possono raggiungere senza fatica quota tremila quando ne basterebbero meno di mille.

Uno degli elementi che contribuisce al successo di una dieta è poterne valutare “da subito” i risultati. Non c’è niente di più sconfortante, infatti, che continuare a fare sacrifici constatando che l’ago della bilancia non si sposta di un etto. Ora, per chi ha veramente deciso di smettere (di abbuffarsi) e pur di riguadagnare il peso forma è disposto a rinunciare ai propri peccati di gola che, quelli sì, variano da persona a persona, ecco la dieta più semplice che ci sia e che vi farà perdere senza problemi due etti al giorno, vale a dire sei chili in un mese. Unico sforzo fisico richiesto: per i brevi tragitti quotidiani rinunciare alla macchina preferendo una camminata o la bicicletta.

(Da “La gola e la linea”, inedto di Rosanna Prezioso)