como, lago d’élite

20 Luglio 2014 0 Di Rosanna Prezioso

DSC03213“Ville sontuose imbiancate dal       acquaiochiaro di luna risaltavano dal fogliame che giaceva nero e informe”. Così Stendhal, uno dei più grandi estimatori del Lario oltre che dell’Italia tutta, decriveva la collana di ville che facevano da cornice al lago in propriet rose 3una notte di luna piena. Quelle stesse viulivolle che dal Settecento ai primi decenni del Novecento hanno ospitato teste coronate e celebrità da tutto il mondo. A cominciare dallo zar Nicola cartolinaI di Russia, fan appassionato del Lario, che nel Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio si concedeva almeno un mese all’anno di relax. La sua passione contagia ancora oggi i russi più benestanti che inviano emissari DSC03081sulle sponde del lago a cacciadi ville disponibili.
Ma ci fu un tempo, dalla fine degli anni Sessanta in poi, che vide le bellissime ville abbandonate a se stesse: il mare berceau e vista lagocon le sue spiagge alla moda era la nuova meta privilegiata dai vacanzieri, il lago aveva perso il DSC03089suo appeal. Ma non per sempre. Le mode cambiano, si sa, e tempo due decenni ecco l’inversione di tendenza. Famiglie dell’alta borghesia meneghina, nobili e artisti di successo adesso cercano proprio le ville sul lago per farne dimore di prestigio. E arrivano anche gli stranieri.
Nel giro di pochi lustri il lago di Como è ritornato in auge divenendo il rifugio ideale per chi vuole riassarsi indisturbato e godersi un panorama da urlo ad appena mezz’ora da Milano. L’attore americano George Clooney è lì a dimostrarlo. La sua scelta di mettere su casa in una prestigiosa villa d’epoca a Laglio ha certamente contribuito a ridare lustro ai “gioielli” disseminati lungo le sponde del lago.
Gioielli che è sempre più difficile trovare liberi.
Anche per questo abbiamo voluto incontrare uno dei fortunati che dopo essersi goduto per anni una splendida villa a DSC03129stemma nobilBlevio (Como), non a caso definito “il paese delle ville” per l’alta concentrazione di dimore prestigiose, ora a malincuore se ne libera per ragioni di famDSC03121DSC03104corrimano scala 2iglia.
Sergio Ripamonti è medico chirurgo con la passione del verde. La sua villa, collocata esattamente di fronte al celebre hotel 5 stelle lusso Villa D’Este, è un esempio di perfezione, charme e buon gusto. Sebbene all’epoca dell’acquisto, vent’anni fa, a causa del lungo abbandono fosse ridotta quasi a un rudere, ora non le manca nulla per essere definita una dimora principesca. Ovviamente Sergio ci ha messo parecchio del suo per farla rinascere.
«Più che una residenza per noi era un progetto di vita», racconta. «Ci saremmo trasferiti qui, io mi sarei occupato del giardino e di tutta la parte esterna della casa, mia moglie, esperta di storia dell’artescala internaaffresco con putto, della parte interna. E così è stato».bagno padronaletav pranzo e quadroportafin prato e ciprarredi cucinatavolo cucinacamera lettocucina e cappa 2
Un lavoro mirabile che continua ininterrotto, anche adesso, basta guardare come Sergio mentre parliamo continua a ripulire delle foglie secche le rose che fioriscoo alla base di un’alta palma oppure perfeziona con piccole cesoie, con una precisione che si direbbe proprio “da chirurgo”, le due sfere di bosso al lati della porta d’ingresso. Un tipo di bosso tutto speciale, dalle foglioline minutissime, che cresce compatto senza lasciare il minimo spazio tra foglia e foglia. Una meraviglia. E non è l’unica.
Il prato, perfettamente rasato, è così verde e liscio da sembrare velluto. Al centro è interrotto da una graziosa fontanella. A destra si alzano le palme e successivamente due grandi alberi d’alloro anch’essi potati a sfere perfette. Più in basso, sul lago si apre la darsena, rimessa completamente a nuovo ma salvando pietre, legni e ferri battuti, tutto ciò che era pre-esistente e si poteva ancora recuperare. Un magnifico berçeau con tavolo e sedie in ferro battuto consente di fare scorrere dolcemente lo sguardo sulla superficie scintillante del lago.A destra un gelsomino sale pazientemente lungo la facciata della casa quasi “osservato a vista” da una lussureggiante magnolia fiorita, albero simbolo di ogni antica villa lombarda che si rispetti.
L’interno non è da meno. Un ampio salone con caminetto, la scala in pietra di Moltrasio con corrimano in ferro battuto d’epoca Liberty (oiginale e restaurato) che conduce al piano superiore dove si allarga un intero appartamento con salone, cucina, bagni, camere da letto. Questo nel corpo principale della villa, ma soppalco e travecaminettocorridoioscala esternaletto dependenceaccanto c’è tutta un’altra ala in cui non entriamo perché sono tuttora in corso i lavori di recupero.
Dalle finestre della cucina e di una delle camere ci fermiamo ad ammirare il lago e le ville della sponda opposta: Villa D’Este a Cernobbio; Villa Fontanelle che Gianni Versace acquistò negli anni Ottanta e che ora è proprietà di un tycoon russo; Villa Pizzo, appartenente a una importante famiglia milanese che, si dice, nonostante le insistenze abbia rifiutato di cederla a Berlusconi; Villa Erba dove vide la luce il regista Luchino Visconti; e a una decina di chilometri a nord, a Laglio, la villa di George Clooney.
«Come ci si sente in mezzo a tutti questi vip?», non possiamo fare a meno di chiedere a Sergio.
«Benissimo perché nessuno di loro fa il vip. Anzi, ci tengono al cento per cento a fare una vita normale, scendere in piazzetta, fare la spesa, sedersi al bar, leggere un giornale. È proprio questo, oltre alla innegabile bellezza del paesaggio, che li attira qui, la possibilità di vivere normalmente senza essere disturbati da fotografi, curiosi o giornalisti a caccia di scoop».
Ovviamente a giocare a favore è anche il fascino della storia, ognuna di queste ville ne ha una. Quella della villa di Sergio Ripamonti risale al 1735, presunta epoca della sua edificazione. La dimora fu poi portata in dote dalla contessina Laura Calvi quando verso la fine dell’Ottocento sposò il barone Sardagna, di una nobile famiglia di origine trentina. La villa continuò a essere abitata dalla famiglia Sardagna fino al 1981, epoca in cui gli eredi la vendettero a una società immobiliare che poi nel 1994 la cedette all’attuale proprietario.
La villa è composta da due corpi che si sviluppano su tre livelli più un ultimo livello sottotetto, abitabile. Sorge in un parco storico di 2600 metri quadrati, per lo più pianeggianti, cosa rarissima sul lago di Como. Ai circa 850 metri quadrati dell’edificio principale va aggiunta una graziosa dependance di servizio al gazebo-belvedere di circa 30 metri quadrati più una esclusiva darsena a lago in grado di ospitare imbarcazioni sino a dieci metri e con open space di circa 60 metri sull’acqua. Cinque parcheggi auto sono attualmente esistenti ed esiste la possibilità di realizzare box interrati. È inoltre possibile incrementare la volumetria del 10 per cento per realizzare locali destinati alla eventuale servitù. Gli arredi antichi entrano nella trattativa di vendita. (r.p.)
Per info e trattativa: geometra@merzagora.com