natale in musica

4 Dicembre 2014 0 Di Rosanna Prezioso

image004Torna il grande jazz all’Auditorium di Milano.
Dopo il successo dello scorso anno con il programma dedicato al mitico concerto di Benny Goodman alla Carnagie Hall di New York, la “casa” de laVerdi apre i battenti alla Big Band di Paolo Tomelleri.
L’appuntamento è per sabato 13 dicembre 2014 ore 21.00.
Sul palco dell’Auditorium di Largo Mahler l’orchestra formata da 20 elementi e guidata da Paolo Tomelleri, musicista polistrumentista vicentino di fama internazionale, oltre che con il suo clasimage008image018sico repertorio swing si esibirà in originali versioni di celebri brani natalizi quali Jingle Bells, White Christmas, Christmas image015Songs, Have yourself a Marry little Christmas e altro ancora pimage006er coinvolgere il pubblico nell’atmosfera natalizia in chiave jazz.
(Biglietti: intero € 15.00; ridotto gruppi min.10 persone e over 60 € 12.50; under 30 € 9.00. Fino ad esaurimento posti disponibili. Per prenotazioni telefonare all’Ufficio Promozione laVerdi, tel.02 833.89.302/236 all’attenzione di Tania Salemme tania.salemme@laverdi.org )
come nasce la big band jazz

La big band trae origini dalle primitive marching bands, ovvero le orchestre costituite da un insieme di strumenti a fiato sostenuti da strumenti a percussione, che suonavano per le strade di New Orleans durante matrimoni, feste di ogni tipo e funerali. Con il passare del tempo e con l’arrivo di musicisti più preparati sul piano tecnico la musica cominciò a essere scritta in partitura, per dare un’organizzazione più consona ai vari strumenti impiegati. Nacquero così le prime big band nel senso più compiuto del termine, non più impiegate per marce stradali, ma in locali al chiuso (le ballrooms) e nei teatri. Famose nella storia del jazz le grandi orchestre di Fletcher Henderson, Benny Goodman, Glenn Miller, Duke Ellingtono, Count Basie, che vissero da protagoniste gli anni d’oro del periodo swing, a ridosso del secondo conflitto mondiale. È a queste grandi orchestre che la Big Band Jazz di Paolo Tomelleri,  “il Benny Goodman italiano”, si ispira presentando alcuni fra i brani più rappresentativi del genere swing.