i pollock al guggenheim di venezia

5 Febbraio 2015 0 Di Rosanna Prezioso

8_Charles_Jackson1_Pollock_MuraleAlckemy Pollock  DURANTE PULITURA PARTICOLAREAlckemy Pollock DIAGNOSTIC 1Alckemy Pollock  in Laboratorio OPD1_Pollock_19473_Peggy_Pollock4_Homage_Mexico1_Self_portrait6_Untitled_post_rome7_DeltaChi non conosce Jackson Pollock, l’inventore del dripping? A scoprire l’artista (1912-1956), fu un’americana innamorata di Venezia, la mecenate Peggy Guggenheim, fu lei che per prima gli dette fiducia commissionandogli un enorme murale per il suo appartamento di New York. Ed è da lì che tutto ebbe inizio. Nel giro di pochi anni i dripping di Pollock erano già nei musei di mezzo mondo mentre i collezionisti se li contendevano facendo la fortuna dei  mercanti d’arte.
Dopo una partenza incerta, distratto da molti altri interessi, Pollock aveva capito che il suo destino era la pittura. Ma non come la si conosceva fino al quel momento, bensì un’arte nuova che non copiava più la realtà ma dava libero sfogo alla fantasia più sfrenata.
Pollock prese a dipingere per terra, la tela stesa sul pavimento appena trattenuta da un telaio. Mano a mano che il lavoro procedeva era tutto un sovrapporsi di getti di colore, pennellate inferte come sciabolate, schizzi, sgocciolamenti, interi tubetti di colore svuotati sulla tela per ottenere rilievi, grumi, nervature che alla fine avrebbero fatto del quadro un’opera tridimensionale.
Molti di queste lavori, compreso il Murale e la celebre Alchimia, reduce da un lungo restauro presso l’Opificio delle Pietre dure di Firenze, ora si potranno ammirare a Venezia nel corso di tre mostre che apriranno i cancelli al pubblico a partire dal 14 febbraio.
La prima di queste mostre, presso la villa-museo Peggy Guggenheim, si intitola “Alchimia di Jackson Pollock. Viaggio all’interno della materia” (14 febbraio – 6 aprile 2015). Qui si potranno osservare anche alcune fasi in corso d’opera del lavoro di restauro effettuato dagli esperti dell’Opificio di Firenze, apprezzandone le tecniche d’avangurdia impiegate per penetrare i segreti più celati dell’arte di Pollock. L’approfondita “pulizia” ha infatti rivelato tratti e colori mai immaginati prima, mettendo in luce un’architettura pittorica tutt’altro che casuale.
Il 22 aprile alle 18, presso l’Auditorium Santa Margherita di Ca’ Foscari, David Anfam, curatore della mostraJackson Pollock, Murale. Energia resa visibile”, introdurrà al pubblico il Murale, l’enorme capolavoro che Pollock realizzò per l’appartamento newyorkese di Peggy e centro focale della mostra che aprirà il 23 aprile. Con i suoi 6 metri di lunghezza l’opera è oggi considerata da una parte della critica il dipinto americano più importante del XX secolo.
David Anfam, che è Senior Consulting Curator del Clyfford Still Museum di Denver e Direttore del Research Center, è considerato uno dei massimi esperti di Espressionismo astratto.
È forse meno noto che Jackson sveva 4 fratelli, il più grande, Charles Pollock (1902-1988), era anche lui pittore e si convertì alla pittura astratta dopo essersi dedicato a “scene realistiche di vita americana”. Ha lasciato bellissime tele dai vasti colori pastellati e un autoritratto dal quale si può apprezzare la notevole abilità di Charles come disegnatore.
La mostra “Charles Pollock. Una retrospettiva” , a cura di Philip Rylands, direttore della Collezione Peggy Guggenheim, aprirà il 23 aprile per concludersi il 14 settembre 2015. Nel corso dell’anno non mancheranno talk giornalieri e approfondimementi dedicati a Charles Pollock.
Seguirà a giugno un “Pollock-Day” al museo, con proiezioni video su Jackson e Charles Pollock, visite guidate e un laboratorio creativo, da 0 a 99 anni, per creare un mega-dripping che trasformerà il giardino di Palazzo Venier dei Leoni in un’enorme “tela” pronta ad accogliere tutti coloro che vorranno sentirsi Pollock almeno per un giorno.
“Charles Pollock. Una retrospettiva” è accompagnata da un catalogo, edito da Marsilio in italiano e inglese, con un saggio di Terence Maloon (Canberra, Australia), grande autore e massimo esperto vivente dell’arte di Charles Pollock. (r.p.)

Nelle foto, da sinistra e dall’alto:
Jackson e Charles Pollock, New York, 1930 © Charles Pollock Archives. Jackson Pollock, Murale, 1943, olio e caseina su tela, 242,9 x 603,9. Donazione Peggy Guggenheim, 1959. University of Iowa Museum of Art. Riproduzione concessa dalla University of Iowa. Alchimia, particolare. L’opera di restauro della tela presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze © 2015 OPD-GUGGENHEIM foto Pino Zicarelli. Jackson Pollock nel suo studio, ca. 1947/Herbert Matter, photographer. Jackson Pollock and Lee Krasner papers, Archives of American Art, Smithsonian Institution. Peggy Guggenheim e Jackson Pollock davanti al Murale. © Foto George Kargar. Omaggio al Messico, 1955 c. Collage. © Charles Pollock Archives. Autoritratto, anni ’30. Matita e guazzo su carta colorata. © Charles Pollock Archives. Senza titolo (Post-Roma) blu, verde, nero, 1964. Olio su tela. © Charles Pollock Archives. Delta, 1967. Acrilico su tela. © Charles Pollock Archives.