tutti i colori dell’ambra

19 Maggio 2015 0 Di Rosanna Prezioso

20150518_161951_resized20150518_162118_resizedciondolo20150518_161640_resized20150518_162002_resizedcollana20150518_162232_resizedDopo Mosca, San Pietroburgo, Varsavia e New York, aperta anche a Milano, a pochi passi dal Duomo, una “Amber House”, negozio interamente dedicato all’ambra e ai gioielli che con questa gemma si possono creare.
L’iniziativa è di una giovane coppia, lui italiano, lei russa, che conta sugli effetti positivi dell’Expo.
Lo spazio non è grande ma luminoso e reso unico da un bellissimo “quadro verde”, composizione verticale di piante vive.
In mostra collane, ciondoli, orecchini e bracciali realizzati con ambre dai colori inediti.
Com’è noto l’ambra, formatasi milioni di anni fa dalla resina di conifere o di altre piante ormai estinte, e perciò detta resina fossile, era nota in Europa fin dall’età della pietra, come rivelano  ritrovamenti di amuleti e perline. In seguito venne molto apprezzata sia dagli antichi greci che durante l’impero romano.
Occorrono lunghissimi tempi geoligici perché la resina vegetale si trasformi in ambra, processo che non è stato ancora compreso del tutto e forse nasce da qui l’aura di mistero che tuttora circonda questa gemma. Ad aumentarne la magia le eventuali inclusioni di semi, foglie, insetti e perfino piccoli vertebrati rimasti intrappolati nella resina durante la sua trasformazione.
Ma il successo dell’ambra come ornamento è dovuto soprattutto al suo giallo brillante che ricorda molto quello dell’oro, al suo peso leggero e al calore che emana al contatto. È meno noto che, a seconda della pianta che ha generato la resina, l’ambra può assumere colori diversi che dal giallo chiarissimo, chiaro o scuro, spaziano fino al rosso, al bruno, all’azzurro, al blu, al violetto e al verde.
La maggior parte dell’ambra oggi proviene dalla Russia e dai Paesi che si affacciano sul Baltico, ma esiste anche l’ambra dei Caraibi, come quella della Repubblica Dominicana che deriva dalla resina di una leguminosa vissuta durante il Miocene. O l’ambra del Chiapas, nota anche come ambra messicana, già nota all’epoca dei Maya.
Diffidare delle imitazioni e delle così dette “ambre modificate” mediante trattamenti termici o ad alta pressione per alterarne trasparenza e colore. (r.p.)

Amber House, via Gabrio Casati 1, Milano, tel.+39.344.1114670, amberlabsrl@gmail.com