giardini segreti

giardini segreti

15 Giugno 2016 0 Di Rosanna Prezioso

giardino hotel diana20160526_191401 20160526_191019 20160526_190951 20160526_190937 20160526_190753 20160526_190723 20160526_190704-1 20160526_190659 20160526_190456-1 20160526_185456-1Milano, si sa, è ben nota per la sua discrezone anche in tema di verde. Dietro la maggior parte dei palazzi del centro e semicentro si cela infatti un inatteso e rigoglioso spazio dedicato a fiori e piante. Può trattarsi di un giardino, a volte addirittura di un parco, altre di un cortile adornato da qualche aiola fiorita o da piante come alberi o rampicanti ospitate in grandi vasi.
Contrariamente a ciò che accade nelle altre città del mondo dove il verde, se e quando c’è, viene esibito davanti all’edificio, a Milano lo si vuole tenere quasi nascosto, come se fosse un piccolo-grande piacere riservato ai fortunati che abitano il palazzo.
Giardino sì, ma segreto dunque. Un vezzo non solo privato ma che riguarda anche molti luoghi pubblici. 20160526_191152Si pensi ai giardini di Villa Palestro, all’affascinante giardino con fontana dell’Hotel Diana o ai numerosi chiostri (Stelline, Statale, Umanitaria, Museo Archeologico nell’ex convento di San Maurizio) che offrono oasi di pace fuori dal traffico cittadino e si trasformano in location ideali durante il Fuorisalone. Per chi volesse documentarsi, in libreria trova diversi volumi dedicati ai giardini milanesi.
Il più segreto di tutti, talvolta sconosciuto agli stessi milanesi, è forse il centralissimo Orto Botanico di Brera a cui si accede da una porta in legno scolorita dagli anni a destra del cortile principale della Pinacoteca, oppure dalla via privata Fratelli Gabba.
Voluto e creato nel 1774 da Maria Teresa d’Austria, l’Hortus Botanicus Braidensis ospita circa 300 specie diverse di piante. Restaurato, venne riaperto al pubblico nel 1998. Il nome Braidensis deriva da “braida”, da cui Brera, antico nome di terreno incolto a disposizione di chi vi dimorava per coltivarvi quanto necessario al consumo quotidiano. La Grande Brera sorge infatti sui resti di un antico convento dell’Ordine degli Umiliati, una delle più potenti associazioni religiose ed economiche del tardo Medioevo milanese. L’Ordine, che riuniva storici fabbricanti di lana, venne abolito con bolla papale nel 1571 e Brera passò ai Gesuiti che la trasformarono in Università. (r.p.)

Nella prima foto il giardino
dell’Hotel Diana.
In tutte le altre l’Orto
Botanico di Brera.

Orto Botanico di Brera – Università degli Studi di Milano, via Brera 28; via privata F.lli Gabba 10, Milano.
Direttore responsabile Martin Kater (martin.kater@unimi.it), Vice direttrice Elisabetta Caporali (elisabetta.caporali@unimi.it), Responsabile didattica e curatrice Cristina Puricelli (cristina.puricelli@unimi.it)
(Ingresso gratuito. Dal lunedì al sabato dal 1 aprile al 31 ottobre dalle 10 alle 18 e dal 1 novembre al 31 marzo dalle 9.30 alle 16.30 escluso i giorni di chiusura dell’ateneo e festivi; tel: +39 02 50314696, +39 02 50314680-83-84. Visite guidate su prenotazione).