la “grande bellezza” sprecata

la “grande bellezza” sprecata

26 Luglio 2016 0 Di Rosanna Prezioso

Con un lungo e docuB-diario 10-538 Repertimentatissimo articolo sul Corriere della Sera di oggi, Gian Antonio Stella deplora il fatto che, pur essendo il nostro “il paese più bello del mondo”, continua a retrocedere nelle classifiche mondiali dei paesi turisticamente più visitati.
È dal 1970 infatti, quando ancora eravamo il numero uno, che lentamente e inesorabilmente retrocediamo. Adesso siamo al quinto posto, dietro Francia, Stati Uniti, Spagna e Cina.
Che cosa ci impedisce di essere i primi?
Una buona comunicazione. Basterebbe fare come fa la Francia che in ogni paesino ha un efficientissimo ufficio del turismo con tanto di guide, spesso in grado di B-diario 10-540 Nuovo Testamcomunicare in più lingue. MB-diario 8-428 Visita al tempa oltre alla organizzazione turistica capillare, che che con eventi, mostre, fiere, festival e mercatini rende vivo e invitante ogni angolo del Paese, c’è una strategia molto semplice: farlo sapere alla stampa di settore che poi fa da cassa di risonanza. Regolarmente, infatti, l’Ente del turismo francese, con sedi anche all’estero, invita e convoglia piccoli gruppi di giornalisti di vari paesi, anche da oltreoceano, verso determinate mete poco note, e nello spazio di un weekend o poco più li istruisce su tutto quello che c’è da sapere e da vedere. Entusiasmandoli anche con buona cucina e comfort in hotel quattro stelle.
Una volta tornati in patria, ben dotati di “chiavette” e cartelle stampa sintetiche e corredate da un buon materiale fotografico, questi “messaggeri del bello” saranno ben disposti a comunicare via radio, blog, social network, smartphone, tv o carta stampata quanto hanno visto, imparato, assaggiato. E il gioco è fatto.
Ma chi paga? In buona parte i vari sponsor, dai mezzi di trasporto ai musei ai ristoranti che pur di farsi pubblicità in genere sono ben lieti di metterci del loro.
E, giusto per aprire una finestra sulle nostre spiagge, un’altra eccellenza che con i suoi  ottomila chilometri dovrebbe attrarre turisti da tutta Europa, perché lamentarsi se non accade quando quelle libere dovrebbero essere per lo meno pulite (non importa da chi purché lo siano), ed è chiedere troppo che siano anche dotate di docce e bagni pubblici?; mentre quelle a pagamento sono decisamente troppo care. Anche qui fare i debiti confronti con quanto fanno i nostri più diretti concorrenti come Grecia, Spagna, Croazia. (r.p.)