se il museo dà spettacolo

se il museo dà spettacolo

1 Novembre 2016 0 Di Rosanna Prezioso

statua-di-cera-di-chaplin-allingresso-del-museola-villa-museo pile-di-giornali-con-la-copertina-dedicata-a-chaplin Meraviglia e divertimento al mla-sala-da-pranzouseo Chaplin’s World di Vevey, nel cantone svizzero di Vaud. Inaugurato nell’aprile scorso, registra già un’affluenza “virale”. L’opera, che è costata sedici anni di duro lavoro da parte di squadre di architetti, ingegneri e designers, e un investimento notevole di capitale, adesso sta già dando i suoi frutti. Comitive di turisti arrivano qui da tutto il mondo, ma soprattutto dagli Stati Uniti, dal Giappone e dall’Europa.la-cera-della-loren-e-gli-ospiti-illustri
Eppure non è mai troppo per il “grande maestro”, attore, regista, comico, istrione, qui ricordato in ogni dettaglio della sua vita, pubblica e privata.
Si comincia dalla villa nel parco,
Le Manoir de Ban
, costruita nel 1840 dall’architetto di Vevey Philippe Franel.
Dopo aver venduto la villa di Beverly vevey-un-dettaglio-di-un-edificio-dedicato-a-chaplinhaHills, in California, Chaplin l’acquistò e vi si trasferì nel 1953 con la giovane moglie Oona e i nove figli. La villa è arredata come se Chaplin fosse ancora lì, insieme alla moglie, ad accogliere gli ospiti invitati a cena. Infatti nella sala da pranzo la tavola è apparecchiata di tutto punto con le porcellane e i cristalli delle grandi un-angolo-degli-studioscera-di-michael-jacksonoccasioni, non resta che sedersi e attendere l’inizio delle portate.
Chaplin e Oona, replicati in cera da maestri del celebre Museo delle cere Grévin di Parigi, attendono sorridenti in un salottino appartato.
Tutte le stanze conservano arredi, tappeti, quadri, foto e soprammobili degli anni in cui la casa era abitata. Tutte le stanze sono visitabili a parte le piccole mansarde dell’ultimo piano un tempo destinate ai figli della coppia.
L’atmosfera elegante ma senza sfarzo dei vari ambienti è calda e allegra: i caminetti, le infinite foto di famiglia che ritraggono Chaplin con la moglie, i figli e gli amici, spesso illustri, nei momenti più felici della sua vita oltre alla presenza, seppure in cera, di “ospiti” come Einstein o la Loren, contribuiscono a far dimenticare che ci si trova in un museo. Ogni centimetro quadrato trabocca di vita e di vitalità e il “grande maestro” è vivo e presente più che mai con il suo sorriso e la sua voglia di far ridere.
Fuori dalla villa, circondata da alberi secolari dalle dimensioni incredibili, un altro edificio, gli Studios, praticamente benigni-e-fellini-in-statue-di-cera-negli-sudigrande come un cinematografo, ospita i cimeli, le pellicole, le attrezzature, i macchinari e tutto ciò che ha avuto a che fare con l‘attività artistica di Chaplin.statua-in-bronzo-di-chaplin-sul-lungolago-di-vervey
Sulle pareti-schermo scorrono le immagini dei film più celebri, da Tempi moderni in poi, in lindimenticabile-scena-da-tempi-modernisincrono con la scenografia ricostruita in copia conforme a quella proiettata nel film. Si ha così l’illusione di essere fuori e la-commovente-fioraia-ciecaal tempo stesso “dentro” il film.
A cominciare da Fellini per arrivare a Benigni, negli Studios non mancano le “citazioni in cera” di alcune star del palcoscenico o dello schermo che hanno tratto insegnamento dalle enormi capacità di recitazione e di regia di Chaplin e dalla sua insuperabile mimica,
Perfino il grande cantante e ballerino Michael Jackson trasse sicuramente più di qualche spunto dalla gestualità e dalla camminata dinoccolata del grande maestro. A ben pensarci, perfino un piacione come il britannico Hugh Grant deve avere rubato qualche idea al suo conterraneo Charlot, anche lui inglese di nascita, quando ad esempio incanta le sue vittime sbattla-tomba-di-chaplin-e-della-moglie-ona-a-veveyendo ripetutamente le palpebre e simulando una lieve balbuzie.
Mentre Vevey e dintorni si preparano a onorare il 40esimo anniversario di Charley Chaplin (1889-1977), sorgono palazzi e torri con graffiti che riproducono primi piani e scene dai film dell’artista.
In tutto il cantone Vaud negozi e gallerie fanno a gara nel riproporre gli accessori simbolo della maschera comica di Charlot: le scarpe sfondate, la bombetta impolverata, il bastone di canna d’India. Il celebre marchio di cioccolato svizzero Läderach ha realizzato una scatola di cioccolatini a lui dedicata in cui i golosi quadratini sono sostituiti da miniature fondant delle scarpe clownesche di Charlot. Chaplin e Oona riposano accanto nel cimitero di Vevey.
Per un viaggio in Svizzera da tenere sempre presenti i comodissimi treni e lo Swiss Travel System con le sue numerose formule vantaggiose riproposte in occasione del Natale. (r.p.)

(Foto Giovanna Dal Magro)

www.chaplinsworld.com