a milano c’è un’isola

a milano c’è un’isola

10 Aprile 2017 0 Di Rosanna Prezioso

triciclo vagabondo viso addio su foglia deserto rosso squalo 20170408_140437 20170408_140316 20170408_140239 20170408_135904 20170408_135802 Come ogni metropoli che si rispetti anche Milano, nel suo piccolo, si moltiplica in più città.
C’è la Milano dei Navigli e quella della Moda, la Milano della Movida e quella dei Parchi o delle Torri. E ci sono poi quartieri o vie, come Brera, l’Isola, Corso Como, Città Studi, via Tortona o Lambrate, promossi al rango di piccole città nella città.
Questa evoluzione è avvenuta gradualmente ma in tempi relativamente brevi, e viene da chiedersi fino a che punto i milanesi se ne siano accorti.
Per gli stranieri che vengono a visitarci – di più dopo l’Expo, ma lo facevano anche prima – è un dato talmente assodato che vanno anche oltre.
Recentemente una coppia di turisti di cui non si è capita bene la nazionalità dato che ormai per farsi capire si sforzano tutti di parlare inglese, chiedeva insistentemente quale mezzo di trasporto prendere per andare a China Town.
Inutile spiegargli che una vera China Town a Milano non esiste, semmai c’è via Paolo Sarpi, e loro, illuminandosi di gioia: “Sì sì proprio quella!”
Insomma questa città ormai internazionale che i turisti all’unisono definiscono “bella” – e obiettivamente bisogna ammettere che lo è diventata – ci è cresciuta sotto gli occhi così in fretta che quasi non ce ne siamo accorti.
Proprio come fanno a volte i ragazzi che da un giorno all’altro iniziano a parlare con voce da adulto e chiedono il rasoio per radersi la prima barba. (r.p.)

Nelle foto, murales nel tunnel che collega la stazione Garibaldi con l’Isola.