sneaker, una leggenda

sneaker, una leggenda

26 Febbraio 2021 0 Di Rosanna Prezioso

Forse mai un capo di abbigliamento, se si escludono i jeans, è salito così in alto da guadagnare gli onori di una fama planetaria. Stiamo parlando delle sneaker, calzature la cui diffusione nel mondo non conosce confini e aumenta in maniera esponenziale.

Quando in Italia l’ascesa è cominciata, a partire dalla fine degli anni cinquanta, e conquistando gli adolescenti anche grazie all’inimitabile James Dean di Gioventù bruciata, che non se ne separava mai, le sneaker erano per tutti semplici scarpe da ginnastica. Ci sono voluti oltre due decenni per imparare a chiamarle con il loro vero nome, sillabando senza problemi quella parola astrusa derivata da “to sneak”, che in inglese significa muoversi silenziosamente.

Si dice che l ’origine delle sneaker risalga addirittura al XVI secolo, e lo si debba ai nativi americani che erano soliti ricoprire la pianta dei piedi con del lattice, resina naturale ricavata dagli alberi di caucciù, cosa che consentiva di affrontare a piedi scalzi anche i terreni più impervi.
Nel 1839, grazie alla scoperta del metodo di vulcanizzazione, si ottenne di rendere il lattice molto più resistente, tanto che undici anni più tardi l’Inghilterra vide la nascita della prima, vera scarpa da ginnastica, con suola in gomma e tomaia in tela. La calzatura conobbe da subito grande successo tra gli aristocratici, che la utilizzavano per praticare sport all’aria aperta. Furono però le Olimpiadi di Atene del 1896 a conferire fama alla calzatura, che presto divenne un vero e proprio fenomeno di massa.

Secondo alcune fonti sarebbe stato un ufficiale di polizia britannico ad aver coniato per la prima volta il termine sneaker nell’Ottocento. Il poliziotto inventò un paio di scarpe di tela con la suola in gomma perchè così erano più silenziose, e dunque più utili per catturare i malviventi. Ma la paternità del nome pare debba essere attribuita ad un pubblicitario, Henry Nelson McKinney, che per primo le chiamò così nel 1917.

Un altro aneddoto suggerisce che le sneaker divennero internazionali nel 1924, quando un uomo tedesco di nome Adi Dassler creò una sneaker dandole il suo nome abbreviato: Adidas. Marchio che divenne sinonimo della scarpa sportiva più popolare al mondo. Il mitico velocista Jesse Owens indossava Adidas quando vinse quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi del 1936. Il fratello di Adi, Rudi, fondò un’altra famosa azienda di scarpe sportive, la Puma.

Quando aziende come Nike, Reebok e Adidas iniziarono a competere, cambiò definitivamente il mondo delle sneaker. Le scarpe da tennis cominciarono a essere prodotte per ogni sport, incluso il walking, lo skateboard e il “cross training”. Le nuove sneaker, grazie ad avanzate tecnologie aumentarono le prestazioni. L’Air Force di Nike utilizzava piccole sacche di gas per creare un’ammortizzazione migliore,  Reebok introduceva The Pump-air pompato nelle scarpe per farle stare più aderenti al piede.

Tecnologia, moda e sneaker camminano ora di pari passo con risultati che arrivano a sfiorare il culto dei collezionisti. Novità degli ultimi anni sono le sneaker couture, nate da collaborazioni con gli stilisti più noti, che hanno introdotto una scarpa considerata fino a una decina di anni fa tutt’altro che elegante.

Oggi le sneaker, interpretate e rivisitate da stilisti e griffe di successo, decorate, elaborate e rese più femminili da zeppe o plateaux, hanno fatto il loro ingresso trionfale perfino nel mondo dell’alta moda. E, se non bastasse, sono diventate persino veri e propri pezzi da museo.  A partire dal 2015, quando il Brooklyn Museum di New York le ha celebrate con una mostra che ha visto esposte 150 paia di scarpe, alcune delle quali risalenti al 1860.
Si intitola “Sneakers Unboxed: Studio to Street” la mostra sul fenomeno della scarpa sportiva che aprirà il 30 aprile al Design Museum di Londra. Grazie allo show, in programma fino al 24 ottobre 2021, il visitatore capirà come questa categoria di calzature, originariamente concepita per l’attività atletica, sia diventata un simbolo culturale dei nostri tempi. Fino a generare, lo sappiamo bene, un mercato che ora vale miliardi.

Curiosità: la parola “Sneakers” viene cercata circa 33.000 volte al giorno su Google. (r.p.)

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