storni party

storni party

6 Novembre 2021 0 Di Rosanna Prezioso

Anche senza essere invitati, si può partecipare a un party di storni.
A me è capitato di assistere a una delle mega-adunate di questi uccelli a metà fra il merlo e il passero, proprio a casa mia, quando tra un volo e l’altro hanno fatto sosta sul mio tetto, pur lasciando tutto pulito, sia il tetto, e sia i terrazzi che interrompono il tetto.
Estremamente sociali, qualcuno direbbe gregari, tali da formare i ben noti stormi di migliaia di esemplari, a partire dall’autunno e fino alla fine dell’inverno gli storni di giorno prediligono la città, mentre la notte se ne ritornano in campagna. Il motivo pare sia perché in città fa più caldo, e soprattutto non ci sono, o se ci sono sono molto pochi, i rapaci che potrebbero attaccarli. Come falchi, aquile, poiane, nibbi, astori, sparvieri o albanelle, tutti predatori diurni.
Gli storni si nutrono principalmente di insetti, che trovano abbondantemente nei campi coltivati e nei prati d’estate, quando esibiscono un piumaggio nero dai riflessi scuri viola e verde, che li fa assomigliare un po’ ai merli. D’inverno, invece, la loro livrea è picchiettata di bianco su fondo scuro, così da mimetizzarsi bene con la corteccia degli alberi brulli e la neve, se dovesse cadere.
Sono noti in tutte le grandi città, Roma e Milano soprattutto, gli enormi sciami che formano nel cielo disegnando fantastiche figure in continuo movimento. Si spostano sempre tutti assieme, fluttuando nel cielo come un unico individuo. In pratica usano la stessa tattica difensiva adottata da molti piccoli pesci, per esempio le sardine, per scoraggiare i predatori. L’unione fa la forza, ma soprattutto scoraggia i pesci più grandi che si confondono, non riuscendo a capire bene dove attaccare quella massa luccicante in coninuo movimento. Spesso funziona, anche se non sempre. (R.P.)