colori e sapori d’indonesia

colori e sapori d’indonesia

23 Dicembre 2022 0 Di Rosanna Prezioso

Il Natale non potrebbe essere più esotico se si decide di passarlo in Indonesia, a Nusa Penida, isola di religione indù situata proprio accanto alla famosissima isola di Bali. A iniziare dal clima, caldo e umido in questo periodo, ma con il fantastico mare azzurro pronto ad accogliere i bagnanti in cerca di refrigerio.

Certo, il viaggio è lungo, ma superato questo primo ostacolo, il programma non prevede altro che un relax completo in mezzo a una natura lussureggiante che trabocca di colori e sapori assolutamente inediti. E tutto a costi bassissimi, almeno per noi occidentali. Basti pensare che il soggiorno in un hotel a tre stelle, più che decoroso, con piscina e prima colazione, non costa più di sette euro al giorno. E chi cerca l’extralusso spende comunque la metà di quello che pagherebbe in un hotel di medio livello italiano.

Per il cibo non c’è che l’imbarazzo della scelta, dato che i luoghi di ristoro sono aperti ovunque e a tutte le ore, e l’offerta dei piatti, preparati al momento, è incredibilmente ampia.

Nostalgia del panettone? Nessun problema, più di un produttore si è specializzato nella panificazione di questo tipico dolce milanese, al punto da poterlo offrire non solo ai turisti, ma di esportarlo in tutto il mondo, per lo meno quello asiatico, dove riscuote grande successo.

Per gli amanti della frutta tropicale, oltre a banane, papaia, mango, ananas, passion fruit e cocco, qui si potranno scoprire e gustare il jackfruit, enorme vegetale (dai 6 ai 30 kg), il più grande fra i frutti che crescono sugli alberi, che può essere gustato sia cotto, a sostituire la carne a cui assomiglia per la consistenza, sia crudo come un qualsiasi frutto. Il suo sapore è un misto tra mela e ananas, con retrogusto di vaniglia. I semi sono commestibili, e molto successo ha pure il frutto conservato in scatola.

La cherimoya o sugar apple, che si ritiene originaria dal continente americano, è grande più o meno come un pompelmo. La polpa è bianca, di consistenza cremosa, con numerosissimi semi marrone facilmente removibili. Il sapore dolce richiama vagamente quello dei datteri.
La pitaya o frutto del drago, che può essere rossa, bianca o gialla, ha polpa simile a quella del kiwi, ma più dolce. Per il suo sapore delicato viene spesso impiegata anche nelle insalate.

Il salak, viene chiamato frutto serpente per via della buccia caratteristica che assomiglia, appunto, alla pelle di un serpente.
È un frutto originario dell’Indonesia, di Giava e Bali, ma ormai è molto diffuso in tutto il sud-est asiatico, fino alla Thailandia e all’Australia.
Nasce da una specie di palma non molto alta, che ha foglie grandi, larghe fino a 2 metri. Il salak è grande più o meno come un fico, anche se le dimensioni possono variare anche molto in base alla tipologia, e ha la polpa bianca o gialla racchiusa da una pellicola, che deve essere eliminata per poterla mangiare. La buccia  è ricoperta di spine, cosa che rende questo frutto non proprio piacevole da pulire. La polpa del salak può essere consumata sia cruda che essiccata, bollita, fritta, caramellata, trasformata in chutney.
La guanabana è un frutto esotico conosciuto con molti nomi, tra cui annona muricata, graviola, corossole, soursop o sirsak. Ha un gusto particolare, aspro come un ananas e dolce come una fragola. L’aspetto è tondeggiante, di colore verde, con delle spine, e può pesare fino a 7 kg.
Quando il cielo è terso, dall’isola si può scorgere la punta del vulcano di Bali. La rigogliosa vegetazione naturale e i sentieri in terra battuta invitano a rilassanti passeggiate tra fiori e farfalle coloratissime, o tra i lussureggianti e ordinatissimi giardini dei resort. Le spiagge di sabbia dorata offrono altre meraviglie, come stelle marine dalle forme più strane e dai colori insoliti, fino al blu anilina, pesci dalle forme e dai colori incredibili e gigantesche conchiglie. (r.p.)

(Foto di Fulvia Prezioso)