
musei del cibo
Che ci fa una enorme forchetta di otto metri d’altezza piantata nel lago proprio
davanti all’ingresso dell’Alimentarium? Siamo a Vevey, in Svizzera, e il lago è quello alimentato dal Rodano che si dividono quasi a metà Francia e Svizzera: il Lemano o lago di Ginevra.
L’Alimentarium è il primo museo al mondo interamente dedicato all’alimentazione.
Ospitato in un elegante edificio neoclassico, bene culturale d’importanza nazionale che nel 1921 fu la prima sede della Nestlé, e circondato da un magnifico orto didattico, è stato riaperto nel giugno scorso dopo nove mesi di lavori di restyling.
Grazie al suo innovativo ecosistema digitale è destinato a diventare centro di referenza mondiale in materia di alimentazione e nutrizione.
Il suo emblema, l’inconfondibile forchetta, si è guadagnato un posto anche nel Guinness dei primati.
Da oltre trent’anni l’Alimentarium consente di osservare “cosa bolle nelle pentole” di ieri e di oggi nelle varie zone del pianeta, nonché di esplorare gli aspetti dell’alimentazione del genere umano da un punto di vista storico, scientifico, culturale e artistico, promuovendo al contempo l’interazione e il dialogo con i visitatori.
Le esposizioni sui temi più diversi, le numerose attività di mediazione, le dimostrazioni scientifiche, le degustazioni, i corsi di cucina o le visite guidate rappresentano un’opportunità per soddisfare la sete di conoscenza e il desiderio di fare nuove esperienze.
Assolutamente da non perdere la sezione “Mangiare, essenza della vita, viaggio nel cuore dell’alimentazione”. Concepita come un percorso ludico e interattivo, l’esposizione permanente consente a grandi e piccoli di esplorare il mondo appassionante dell’alimentazione di ieri, di oggi e di domani.
I video e le installazioni interattive regalano continue emozioni. Tra le sorprese più coinvolgenti la possibilità di entrare nelle pieghe del tubo digerente per scoprire il “viaggio” del cibo appena ingerito. Oppure quella di penetrare i meandri del cervello per vedere come funzionano i
nostri cinque sensi.
Nel settore “Alimenti” si scopre da dove provengono i vari generi alimentari, come vengono prodotti e in quali modi vengono cucinati, tagliati, elaborati per farne delle ricette siddisfacenti. Circondati da macroschermi a 360 gradi si finisce per lasciarsi trascinare in un’avventura tra scienza, natura e società che si vorrebbe non finisse mai.
Una volta che si è a Vevey varrebbe la pena di concedersi una visita anche al museo Nestlé, non meno scenografico dell’Alimentarium.
Battezzato Nest, come nido in inglese, collocato in una avveniristica struttura di metallo, legno e vetro, è stato completato nell’aprile di quest’anno, a sei anni di distanza dal primo concept del progetto. Scopo: celebrare i 150 anni della Nestlé.
La storia leggendaria di questa multinazionale, cresciuta negli anni in modo esponenziale, nasce proprio a Vevey quando Henri Nestlé, farmacista tedesco, lavorando alla ricerca di un prodotto che potesse sostituire il latte materno, inventa il latte in polvere o “farina lattea” come si diceva allora. Una felice combinazione di latte di mucca, zucchero e farina di frumento ben presto destinata a salvare la vita a milioni di neonati in tutto il mondo e a consentire la nascita del cioccolato al latte. (r.p.)