ammirare mirò
Rimarrà aperta fino all’11 settembre 2016 la bella mostra “Joan Miró. La Forza della materia”. Inaugurata il 25 marzo scorso al Mudec di Milano, è un’occasione da non perdere dopo “Gauguin. Racconti dal paradiso”, la mostra che ha iniziato la serie dei grandi eventi nel nuovo museo multietnico e multiculturale di via Tortona 56 (Mudec sta infatti per Museo delle Culture).
Curata dalla Fundació Joan Miró di Barcellona, sotto la direzione di Rosa Maria Malet, in collaborazione per l’Italia con Francesco Poli, l’esposizione è promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 Ore, che ne è anche il produttore e si avvale del sostegno di Unipol, main sponsor.
Il lavoro di Joan Miró, una delle personalità più illustri della storia dell’arte moderna, è intimamente legato al surrealismo e alle influenze che artisti e poeti di questa corrente esercitarono su di lui negli anni venti e trenta. È attraverso di loro che Miró sperimenta l’esigenza di una fusione tra pittura e poesia, sottoponendo la sua opera a un processo di semplificazione della realtà che rimanda all’arte primitiva, al tempo stesso punto di riferimento per l’impostazione di un nuovo vocabolario di simboli e strumento utile a raggiungere una nuova percezione della cultura materiale.
“Joan Miró. La forza della materia” pone l’attenzione su quest’ultimo aspetto, mostrando attraverso un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1931 e il 1981, l’importanza che l’artista ha sempre conferito alla materia, non solo come strumento utile ad apprendere nuove tecniche ma anche e soprattutto come entità fine a se stessa. Attraverso la sperimentazione di materiali eterodossi e procedure innovative, l’artista mira a infrangere le regole così da potersi spingere fino alle fonti più pure dell’arte.
Chi ancora non conoscesse il museo del Mudec avrà altresì l’occasione di ammirare da vicino la pregiata opera di recupero dell’archeologia industriale eseguita dall’archistar inglese David Chipperfield. Il complesso di 17mila mq, sorto nell’area dell’ex fabbrica Ansaldo, comprende al primo piano la zona espositiva, svluppata intorno alla grande piazza coperta, e l’auditorium, mentre al piano terra si trovano l’ampio bistrot, il design store, la biglietteria, il guardaroba, sale per conferenze e i depositi. Scopo del museo è ospitare sia opere della collezione permanente sia le grandi mostre temporanee. (r.p.)