
frittata di urtissoni
È proprio questo il periodo per andare a cogliere ai bordi dei prati, lungo gli argini dei fiumi o a mezza montagna i preziosi urtissoni, parenti non proprio stretti degli asparagi selvatici di cui però ricordano il sapore delicato. Detti anche bruscandoli (nel Veneto), luvertin (in Piemonte), laurtiss (in Lombardia) e urticions (in Friuli), gli urtissoni, come li chiamano a Trieste e in tutta la Venezia Giulia, non sono altro che le cime dei germogli del luppolo, uno degli ingredienti base nel processo di produzione della birra. Da poco li si trova in vendita anche in alcuni supermer
cati, ma più come rarità che come vera e propria verdura di stagione.
Ingredienti per 4 porzioni: un bel mazzetto di urtissoni, 3 uova, 2 cucchiai di farina, 1/2 bicchiere di latte, 1/2 cipolla, sale, pepe, olio d’oliva.
Sciacquare gli urtissoni e utilizzare solo la parte edibile dei primi 20 cm lasciando il resto, generalmente legnoso. Spezzettarli e farli appassire in poco olio in una padella antiaderente. Nel frattempo sbattere velocemente le uova, unirvi un pizzico di sale e uno di pepe, più la farina continuando a sbattere con più energia onde evitare che si formino grumi. Diluire la pastella così ottenuta con il poco latte e aggiungervi gli urtissoni semicotti assicurandosi che siano quasi freddi. Nella stessa padella soffriggere la cipolla affettata grossolanamente e appena inizia a prendere colore versarvi sopra il preparato per la frittata. Mentre cuoce a fuoco dolce procedere come al solito sollevando i bordi tutto intorno per farvi scorrere sotto la parte ancora liquida rimasta in superficie. Quando la frittata si presenta compatta e ben dorata alla base rivoltarla facendola volare, oppure servirsi di un piatto o di un coperchio per capovolgerla e lasciarla cuocere anche dall’altro lato. Quindi farla scivolare su un ampio piatto liscio. È buona sia calda sia fredda.
(Dal Diario di ricette “Four Seasons” di Rosanna Prezioso)