marmellata di amarene
È già iniziata la stagione della frutta“estiva”, la più dolce e colorata, che vale la pena di conservare sotto forma di marmellata per i mesi avari dell’autunno-inverno. Per un buon risultato la frutta deve essere matura e sana oltre che bio, meglio ancora se si ha la fortuna di coglierla nel proprio orto o in quello di amici generosi. Le amarene sono frutti preziosi (sempre più difficile trovarli sui banchetti dei fruttivendoli) e delicati in quanto facilmente deperibili, quindi appena se ne ha la disponibilità meglio procedere subito alla trasformazione in marmellata.
Ingredienti: per ogni kg di amarene denocciolate 700 g di zucchero.
Lavare le amarene, eliminare i gambi e con l’apposito attrezzo denocciolarle una ad una (è questa l’operazione più noiosa). Metterle in una pentola antiaderente dai bordi alti e ricoprirle con lo zucchero. Rigirare delicatamente e lasciarle così per una notte. Il giorno dopo mettere la pentola sul fuoco così com’è e iniziare la cottura che in genere non prende più di 1 ora. Dopo 30 minuti passare parzialmente la marmellata con il minipimer a immersione lasciando una parte di amarene intere. Continuare la cottura a fuoco medio rigirando ogni tanto e a un certo punto fare la “prova piattino”, vale a dire versare mezzo cucchiaino di marmellata su un piattino di porcellana e aspettare che raffreddi, solo così si potrà capire qual è la vera cosistenza raggiunta dalla marmellata. Se può bastare, tenendo conto del fatto che alla stregua di quella di fragole non sarà mai una marmellata molto densa, spegnere il fuoco e travasare subito nei vasi. Coprire l’apertura di ogni vaso con un doppio strato di pellicola, avvitare i coperchi e sterilizzare mettendo i vasi in una pentola piena di acqua fredda da fare poi bollire per mezz’ora. Spegnere il gas e lasciare i vasi nell’acqua fino a che questa non sarà completamente fredda. Estrarre i vasi, asciugarli e utilizzando un pezzetto di nastro adesivo segnare su ogni vaso il nome del frutto e la data di produzione della marmellata. Per maggiore sicurezza conservare i vasi in frigorifero.
(Dal Diario di ricette “Four Seasons” di Rosanna Prezioso)