mondrian al mudec
Chi non conosce Mondrian, i suoi quadri astratti composti unicamente da figure geometriche, quadrati o rettangoli, che si contendono lo spazio sulla tela senza mai travalicare le rigorose linee nere. Parsimonia anche nella scelta dei colori, solo quelli fondamentali, il rosso, il giallo, il blu e, ovviamente, il bianco e il nero. Eppure per l’olandese Piet Mondrian (1872-1944) non è stato sempre così. Anche lui, che ha cominciato a dipingere molto presto, è stato catturato dal fascino dei paesaggi, così placidi e bucolici nella sua terra: le mucche al pascolo sui prati verdissimi, i mulini a vento contro il cielo roseo del tramonto, il tripudio fiorito di certi giardini in primavera.
Merito della mostra che si tiene al Mudec di Milano (Via Tortona 56) da oggi al 27 marzo 2022, è proprio quello di farci scoprire un Mondrian inedito per i più, oltre ai classici che ne hanno fatto l’animatore di De Stijl, la star dell’astrattismo, il sacerdote della visione geometrica della realtà.
Quella del Mudec è la prima monografica a Milano dedicata all’artista olandese, figura centrale dell’arte del Novecento. Attraverso una serie di confronti tra alcuni capolavori di Mondrian e opere di artisti della Scuola dell’Aia, la mostra racconta l’evoluzione artistica del maestro dalla figurazione all’astrazione, dalla tradizione del paesaggio olandese allo sviluppo del suo stile unico, che lo ha reso inconfondibile e universalmente celebre.
La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione del Kunstmuseum den Haag, detentore della più importante collezione di opere di Mondrian al mondo, e che ha prestato sessanta opere, scelte tra quelle di Mondrian e di altri artisti rappresentativi della Scuola dell’Aja. In mostra anche altri capolavori provenienti da importanti musei e collezioni private. (r.p.)
Piet Mondrian Dalla figurazione all’astrazione, MUDEC – Museo delle Culture, 24 novembre – 27 marzo 2022.
In alto:
Piet Mondrian (1872-1944) Composizione con rosso giallo e blu, 1929. Olio su tela. Belgrado.