pollo e polenta
Di solito la voglia di polenta sale in sincrono con il calo della temperatura…per lo meno a me succede così. E a voi? Perciò tiro fuori dall’armadio il vecchio paiolo di rame, accuratamente pulito con la paglietta di ferro dopo l’ultimo impiego, lo riempio d’acqua, aggiungo il sale grosso e resto pronta con frustino, farina di mais, quella buona!, e farina di grano saraceno (ne aggiungo sempre un pochino per dare più corpo alla polenta) in attesa che l’acqua bolla. Il frustino è fondamentale quando si comincia a versare nell’acqua la farina, evita quegli antipatici grumi che rovinano aspetto e sapore. Tempo 30-40 minuti di cottura, durante i quali si deve sempre rigirare la polenta con un bastone di legno, la polenta è pronta e non resta che rovesciarla su un tagliere e dividerla in blocchetti servendosi di un filo di cotone. Ovviamente per accompagnare la polenta ci vuole un piatto altrettanto caldo e sugoso, preferibilmente di carne. Qui vi propongo le sovracosce di pollo al vino, che richiedono una cottura relativamente veloce se paragonata a quella richiesta da stracotti, brasati o arrosti, amici ideali della polenta. Il sapore resta comunque sufficientemente intenso.
Ingredienti per due porzioni: 2 sovracosce di pollo senza pelle, una grossa cipolla, qualche foglia di salvia, una cucchiaiata di bacche di ginepro, mezzo litro di vino preferibilmente rosso, olio, sale e pepe.
In un tegame antiaderente versare poco olio d’oliva e aggiungerci la cipolla affettata grossolanamente. Lasciare soffriggere due minuti rigirando (la cipolla non deve prendere colore) e aggiungere le sovracosce. Scottarle rapidamente e ricoprire il tutto con il vino aggiungendo, se seve, poca acqua. Salare, profumare con la salvia e le bacche di ginepro, e lasciare bollire coperto per mezz’ora o più, quanto basta perché la carne risulti tenera e il sugno si addensi quanto basta per poterlo raccogliere con la polenta. Se piace, terminare con un giro di pepe.
(Dal Diario di ricette “Four Seasons” di Rosanna Prezioso)