passaggio in normandia

passaggio in normandia

15 Luglio 2023 0 Di Rosanna Prezioso

Sempre in viaggio con il camper, Fulvia e Edi sono arrivati in Normandia e possono godersi l’incantesimo dei campi di lino, le falaises a strapiombo sul canale della Manica, le spiagge deserte che nelle prime ore del 6 giugno 1944  si riempirono di soldati e macchine da guerra nella più imponente invasione anfibia che la storia ricordi.
Conosciuto come D-Day in inglese e Jour-J in francese, lo sbarco si estendeva su una fascia lunga circa 80 chilometri. Era l’ultimo tentativo delle forze alleate per fermare l’avanzata della Germania nazista in Europa.
Ora tutto è silenzio. Un’antica villa abbandonata occhieggia tra il verde di alberi secolari, una coppia siede in contemplazione sul bordo di un precipizio che taglia la costa come fosse una fetta di panettone. È un paesaggio che fa sentire piccoli, come Ulisse di fronte ai Giganti, meglio procedere verso Rouen, capoluogo della Normandia, lasciandosi incantare dalle sue case storte che resistono nei secoli, sorrette da graticci che a volte disegnano le facciate come fossero tessuti scelti da Madame Coco, che qui, ma soprattutto sulla costa, veniva sovente ad ispirarsi.

Un po’ di storia
Due elementi dominano questa città di 110 mila abitanti: la cattedrale di Notre-Dame e la Senna. Claude Monet scelse soprattutto la prima, che inserì spesso nelle sue opere.
Fondata dai Celti, dopo la conquista della Gallia da parte di Cesare, Rouen venne rifondata con il nome di Rotomagus. Sotto l’impero di Augusto la città si ingrandì diventando il secondo centro urbano della Gallia, dopo Lione. Nel quarto secolo le invasioni dei Germani misero fine a quel periodo felice. Nel nono secolo seguirono le incursioni dei Vichinghi a sconvolgere ulteriormente la stabilità della città. Ma nel 1066, con la gloriosa battaglia di Hastings, condotta da Guglielmo il Conquistatore, i duchi di Normandia divennero anche re d’Inghilterra. L’evento è mirabilmente ricordato e illustrato nel celebre Arazzo di Bayeux. In seguito la città si ricongiunse alla Francia, ma nel 1400, nel corso della guerra dei cent’anni, la Normandia venne conquistata dagli inglesi e annessa alla Gran Bretagna. È in questo periodo che Giovanna d’Arco, giudicata eretica, venne arsa sul rogo nella piazza del Mercato Vecchio di Rouen.
Dopo trent’anni la città ritorna alla Francia e con il Rinascimento Rouen rifiorisce sia artisticamente che economicamente. Per poi venire nuovamente sconvolta, nel 1500, dalle guerre di religione tra cattolici e protestanti, che culminarono con la sanguinosa Strage di San Bartolomeo (23-24 agosto 1572). Il resto è storia recente, o quasi.
Una curiosità letteraria: è in un albergo della zona portuale di Rouen che Flaubert ambienta gli incontri di Madame Bovary con il suo giovane amante Léon. (r.p.)

(Foto di Fulvia Prezioso e Edi Cociancic)