strudel in progress

6 Gennaio 2015 0 Di Rosanna Prezioso

20141227_171524_resizedNon poteva certo mancare lo strudel al pranzo di Natale, un dolce che come il musetto o la sbrovada (vedi in questo blog) ci tiene legati alle nostre tradizioni mitteleuropee.
Come tutti i dolci o i salati che si tramandano di generazione in generazione ogni famiglia ha i suoi segreti per ottenere il massimo anche da una ricetta apparentemente semplice. Quelli che ho visto mettere in pratica fin da bambina sono un ripieno non solo di mele e uvetta ma particolarmente ricco di sapori e di aromi tra i quali la cannella, la buccia d’arancia, i pinoli, le mandorle, il rum e così via, e una pasta quasi frolla che miracolosamente si stende con facilità.
Come si è arrivati a tutto questo? Facendo e correggendo, facendo ancora e di nuovo correggendo. Ad esempio un accorgimento che impedisce al ripieno di debordare sotto forma di liquido durante la cottura  è quello di cuocere un po’ le mele insieme agli altri ingredienti prima di stenderle sulla pasta, ben fredde, e di aggiungere al ripieno stesso qualche cucchiaiata di pangrattato soffritto nel burro.
Anch’io nel mio piccolo ho voluto contribuire a questa opera di perfezionamento del mio dolce preferito e l’ho fatto con alcuni facili accorgimenti che però hanno sortito un risultato formidabile. Ne faccio dono a tutti gli appassionati di questo dolce mai troppo dolce e perciò non stucchevole.

NUOVI TRUCCHI
1. La pasta risulta più docile al mattarello se la si lascia riposare una mezz’oretta dopo averla lavorata.
2. Al cucchiaino di lievito in polvere per 400 g di farina aggiungere sempre mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio e un cucchiaio o due di aceto per ottenere una pasta  più croccante.
3. Lavorare la farina solo con burro, un uovo intero, succo d’arancia filtrato, rum e grappa, mai con acqua o latte.
4. Prima di stendere sulla sfoglia il ripieno distribuirvi piccoli pezzi di burro oppure spennellarla con una confezione piccola di panna fresca. C’è chi al posto del burro usa la marmellata di albicocche, personalmente la marmellata (di albicocche, prugne o pesche) preferisco metterla nel ripieno.
5. Prima di arrotolare la sfoglia passare un dito bagnato su tutto il perimetro della stessa in modo che la pasta si saldi bene sia sulla lunghezza sia alle estremità una volta arrotolato lo strudel.
6. Prima di mettere il dolce nel forno spennellarne la superficie con un po’ di burro e cospargervi sopra dello zucchero biondo semolato grosso. Regalerà alla pasta una dose di croccantezza in più contribuendo a mantenere lo strudel fresco per una settimana o anche di più avendo l’accortezza di conservarlo al freddo in frigo o all’aperto.
 (Per la ricetta base andare alla voce “strudel di mele” in questo blog).

(Dal Diario di ricette “Four Seasons” di Rosanna Prezioso)