trieste segreta
Bisogna salire lungo l’aspra dorsale del Carso per scoprire la Trieste più segreta, con i suoi stretti vicoli tagliati nella roccia viva dietro il Faro (zona Gretta) dove la bora, quando soffia violenta, riesce a infilarsi sibilando come se protestasse o urlasse per avvisare gli impavidi che la sfidano di farsi da parte. Ma la vegetazione, grazie al mare che riflette il calore del sole, ammorbidisce tutto resistendo ovunque più che mai rigogliosa. Il bello di Trieste è che dal centro con un passo o quasi si è in campagna. Consigliata la Via dell’Erica, che collega la via commerciale alta al Vicolo delle rose.
Irrinunciabile una visita alla Grotta Gigante, che gigante lo è davvero con quel vuoto enorme che si allarga a perdita d’occhio nelle viscere della terra facendo sentire tutti come formiche nella tana di una volpe. Lo scheletro di un orso è lì a testimoniare quanto fosse selvaggia questa parte del Carso prima che arrivasse l’uomo a colonizzarla. E saltando a un’epoca meno lontana, merita una visita anche il vecchio Arsenale, con i suoi archi e le sue torri, che fa pensare tanto a Liverpool. Qui arrivava il treno che oltre l’arco scaricava le merci. Bora permettendo, dopo la camminata ci si può sempre riposare sulle comode panchine del largo e lunghissimo Molo Audace proiettato sulle onde dell’Adriatico. (r.p.)
(Foto di Fulvia Prezioso Stanta)