Goya,il grande anticipatore

Goya,il grande anticipatore

11 Gennaio 2024 0 Di Rosanna Prezioso

La mostra di Goya al Palazzo Reale di Milano (Goya. La ribellione e la ragione, dal 31 ottobre 2023 al 3 marzo 2024) ha molti meriti. Anzitutto offre la possibilità di ammirare dal vero opere del grande artista che in massima parte si possono vedere solo al Museo del Prado di Madrid, poi, grazie a una ben distribuita serie di pannelli didascalici che accompagnano di stanza in stanza il visitatore, si entra nella vita di Goya, cosa che aiuta a comprenderne la straordinaria e in certi casi rivoluzionaria creatività.
Se da un lato la biografia di Goya (Fuendetodos, 30 marzo 1746 – Bordeaux, 16 aprile 1828), a cavallo della Rivoluzione Francese, non manca di trionfi e grandi riconoscimenti, sebbene giunti in ritardo anche a causa della competizione con i fratelli Francisco e Ramón Bayeu, suoi condiscepoli, non è priva di grandi tribolazioni. Dei sette figli nati dal matrimonio con Josefa, sorella dell’amico Francisco, ne sopravviverà solo uno, tale Francisco Javier (1805), cosa non insolita per quei tempi, ma che certamente lascia un segno doloroso nella vita del grande artista. Peraltro il matrimonio, celebrato il 25 luglio 1773, non è felice: Josefa, notoriamente di aspetto poco gradevole, avrà scarsa o nulla influenza nella vita affettiva di Goya, che non si farà mancare numerose e affascinanti amanti, una fra tutte María Teresa Cayetana de Silva, trentatreenne duchessa d’Alba, una delle donne più ammirate e ricche di Spagna, seconda per prestigio solo alla regina.

Chi, entrando nelle sale ovattate di Palazzo Reale, si aspetta di trovarsi di fronte alla Maja Desnuda o per lo meno a quella vestita, rimarrà deluso: non ci sono nè l’una nè l’altra, se non in fotografia. Va detto che i ritratti di quella sconosciuta “popolana”, questo il significato della parola maja, rappresentano per la Spagna quello che La Gioconda è per la Francia, dunque opere troppo preziose per essere spostate. Ma c’è dell’altro a mostrare quanto abbia influenzato la creatività di Goya il periodo storico in cui è vissuto e che ha riunito Inquisizione e Rivoluzione, ascesa e sconfitta di Napoleone, Restaurazione. Forse si spiegano così i sorprendenti passaggi dalla pittura classica dei grandi ritratti di nobili e reali, alle rappresentazioni grottesche, a volte perfino mostruose, che si fissano sulle facce contorte di streghe, malati di mente o esseri mostruosi presi in prestito dalla mitologia classica, come Saturno che divora i propri figli.
Negli anni 1800 e successivi l’opera che più tiene impegnato Goya è la monumentale raccolta dei Capricci, un ciclo di ottanta incisioni che ritraggono, con un’ironia caustica e tagliente, «la censura degli errori e dei vizi umani, delle stravaganze e follie comuni a tutte le società civili», nella prospettiva di mettere in ridicolo le bassezze diffuse nella Spagna del tempo.
Il passo successivo è rappresentato dalle Pitture nere (1819-1823), realizzate nella Quinta del Sordo, la sua casa alla periferia di Madrid dove visse, disilluso dagli sviluppi politici e sociali in Spagna, in una situazione di quasi isolamento. Alla fine, nel 1824, Goya decide di abbandonare la Spagna per ritirarsi nella città francese di Bordeaux dove completò la sua serie La Tauromaquia e altre tele importanti. Verso la fine della sua vita un ictus lo lascia paralizzato sul lato destro. Muore e viene sepolto il 16 aprile 1828 all’età di 82 anni.
Considerato il pioniere dell’arte moderna, è stato uno dei più grandi pittori spagnoli vissuti tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX. I suoi dipinti, i suoi disegni e le sue incisioni riflettono gli sconvolgimenti storici del suo tempo e hanno influenzato i più importanti pittori coevi e del secolo successivo. Anche per questo Goya viene spesso indicato come il pioniere dell’arte moderna. (r.p.)

Nelle foto. 1.Autoritratto dell’artista. 2.Ritratto dei duchi di Osuna con i figli. 3.Il parasole. 4.La Maja desnuda. 5.Saturno che divora i propri figli. 6. La duchessa d’Alba. 7.Interno di un manicomio.