in barca sul ticino

24 Giugno 2015 0 Di Rosanna Prezioso

20150621_142951_resized_120150621_133203_resized_120150621_144801_resized_120150621_133143-1_resized_1IMG-20150621-WA0000-120150621_161307_resizedA poco più di mezz’ora da Milano, immerso in uno dei primi parchi naturali d’Europa, c’è il Ticino, fiume che gli abitanti di Pavia e dintorni conoscono bene e sfruttano con piacere. Soprattutto adesso, nella b20150621_143051_resized_1ella stagione.
All’infuori dei giorni di piena le spiagge di sabbia fine si estendono ampie, a perdita d’occhio, appena arginate qua e là dai pioppi che qui crescono spontanei. L’acqua del fiume non è troppo alta per cui si naviga con barche a motore dal fondo piatto e a velocità ragionevole, anche per non disturbare troppo la fauna con il rumore dei motori. Folaghe, cormorani, garzette, aironi e cicogne qui sono attratti dall’acqua tanto 20150621_150747_resized_1quanto gli umani. Tuttavia, soprattutto la domenica, c’è purtroppo chi si diverte a fare baccano con motoscafi e gommoni.
Non è raro incrociare gruppi di giovani canoisti che solcano le cristalline acque verdi. I più avventurosi scendono in barca fino al Po, dove il Ticno si immette, per poi proseguire fino a Chioggia, nel delta del Po, e da lì nella laguna di Venezia.
Oltre a fare il bagno nelle anse che il fiume crea ai lati del suo percorso e dove la corrente quasi non si avverte, nel Ticino ovviamente si pesca. Con la canna si possono prendere cavedani, siluri, anguille, varoni.
Ma c’è un altro sport che appassiona alcuni frequentatori del fiume, la “caccia” all’oro. Si tratta di pagliuzze molto piccole che si ricavano armandosi di tutta la pazienza che ci vuole per filtrare palate di sabbia e sassi fino ad arrivare alla “polvere rossa” di granato e poi a quella nera. Ma anche se il ricavato è insignificante il divertimento resta, se non altro per l’utilizzo di attrezzi che sono la barca prontagli stessi usati dei veri cercatori d’oro.
Per chi invece vuole solo farsi una bella abbronzatura senza bisogno di andare al mare, il risultato c’è eccome. Sarà per la sabbia chiara, sarà per l’abbondanza di mica contenuta nei ciottoli bianchi che sotto il sole distribuiscono barbaglii come fossero diamanti grezzi, in poche ore di esposizione si conquista un bel colorito scuro. Attenzione alle scottature per chi ha problemi con il sole: mettersi al sicuro almeno con un I.P.30. (r.p.)