nuova vita al vecchio bagnetto
E’ solo un vecchio bagnetto di servizio, perché sprecare tempo e denaro per ristrutturarlo? Ma poi arriva il momento in cui non si può più rimandare. Non è più una questione estetica, ma strutturale. Tutto quello che non si vede, sotto il pavimento, dopo tanti anni sta marcendo, il che significa perdite d’acqua al piano sottostante, acqua calda che non arriva più, cattivi odori. I rappezzi, per risparmiare, si possono anche fare, ma il problema resta. E’ come dare la stampella a uno zoppo, camminerà meglio ma continuerà a zoppicare. Quindi occorre intervenire radicalmente e, se proprio si vuole risparmiare, meglio farlo sul piano estetico (niente piastrelle a diamante o griffate, carissime, né costose rubinetterie d’epoca) che su quello funzionale, dove a mettere le mani può essere soltanto un idraulico bravo e collaudato.
La disposizione è rimasta la stessa, per fortuna esistono ancora le vasche piccole, a sedere, e il calorifero è rimasto al suo posto. Si è perso ovviamente il pavimento storico “milanese”, sostituito da normali piastrelle nere satinate, ma su internet si è trovato perfino il comodissimo stendibiancheria a pantografo, uguale a quello precedente ma in metallo smaltato anzichè in plastica, evitando così l’inconveniente della plastica bianca che col tempo ingiallisce. Sono stati mantenuti anche i portasapone in ceramica nera, “giustificati” sia dal pavimento sia dalla matita nera inserita in alto, prima di un’ultima fascia di piastrelle bianche. Anche lo specchio, con taglio a diamente, è rimasto lo stesso. E, volendo personalizzare meglio il bagnetto, si è pensato a un decoro verde, ispirato al ricco fogliame tropicale, da disegnare con i colori acrilici direttamente sul muro imbiancato. (r.p.)