sarde in savor
Vanto della cucina veneta, hanno il doppio vantaggio di offrire un piatto fresco, ideale per l’estate, e di contribuire a evitare gli sprechi. Infatti, se si eccede con le sarde fritte (o ai ferri), quelle che avanzano una volta trasformate “in savor” si possono conservare tranquillamente in frigorifero per altri cinque o sei giorni.
Pulire le sarde pizzicandole appena sulla pancia per estrarne le interiora. Se l’operazione è fatta in modo corretto non occorre neppure lavarle ma si passa subito all’operazione infarinatura. Quindi le si dispone in una padella con olio fumante e le si cuoce rapidamente prima da un lato e poi dall’altro. Una volta cotte le si mette ad asciugare su un doppio foglio di scottex e le si sala leggermente.
Per farle in savor si staccano i filetti scartando spina e testa e li si dispone in una ciotola. A parte si soffrigge appena della cipolla affettata sottile e prima che imbiondisca vi si aggiunge un bicchiere scarso di acqua e aceto (le percentuali variano a seconda dei gusti), sale e pepe. Si lascia cuocere per una decina di minuti, quindi si versa il tutto sulle sarde aromatizzate con foglie di menta o di basilico. Si conserva in frigorifero fino al momento di servire con crostoni di pane o fette di polenta bianca arrostita.
(Dal Diario di ricette “Quattro stagioni” di Rosanna Prezioso)